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    Miozzo (Cts): “Se i contagi continuano a salire, nuovo lockdown inevitabile”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 13 Ago. 2020 alle 08:11 Aggiornato il 13 Ago. 2020 alle 13:40

    Miozzo: “Nuovo lockdown inevitabile se curva continua a salire”

    In un’intervista al Corriere della Sera, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) Agostino Miozzo ha commentato l’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Italia, che vede una curva di contagi in graduale ascesa e l’abbassamento dell’età degli infetti: sempre più giovani vengono colpiti dal virus, ed è polemica sui ragazzi che rientrano dalle vacanze o che frequentano discoteche e locali senza rispettare il distanziamento. “Nessuno è invulnerabile. Ricordiamoci che questa è una malattia maledetta. Quando colpisce può fare male”, dichiara Miozzo, che valuta positivamente la decisione presa dal governo di effettuare test e tamponi su chi rientra da Spagna, Croazia, Malta e Grecia, ma sostiene anche che le stesse regole dovrebbero valere per gli altri Paesi europei.

    “Io credo sia un problema che la Commissione dovrebbe governare meglio, coordinandosi con l’Oms. Suggerire un approccio europeo più coordinato. Ognuno cura il proprio Paese ma viviamo in Europea e le frontiere sono aperte. Questa fuga in avanti di Stati membri e la scarsa capacità di coordinare dovrebbe essere guardata con attenzione”, osserva Miozzo. “Tra i nuovi contagiati c’è una quota alta di persone che scoprono di aver ballato troppo e di aver fatto vacanze nel pieno disprezzo delle regole minime che con ossessione continuiamo a raccomandare perché sono le uniche vere terapie protettive. Bisogna intervenire su questo”, aggiunge il medico, che ritiene prioritario limitare gli assembramenti.

    “Possiamo anche bere lo spritz, ma se ci ammucchiamo non ci sarà scampo”, avverte ancora il coordinatore del Cts, per cui uno dei pericoli principali è quello dell’apertura delle discoteche, che il comitato era stato restio a concedere. “Quando ci hanno chiesto di concedere spazi di divertimento musicale, abbiamo posto come condizione che ci fossero controlli severi. Però dubito sinceramente che si vada a ballare stando a distanza di due metri”, sottolinea Miozzo. “Nessuno è così cinico o sciocco da non comprendere che se non si sfrutta questo periodo in cui la gente è in vacanza il disastro economico può essere ancora più grave, ma bisogna rendersi conto che senza le misure di protezione si rischia il ritorno al lockdown e questa sarebbe davvero la catastrofe. Ci aspettano scadenze fondamentali, non possiamo arrivarci così”.

    Nell’intervista poi Miozzo afferma che la più grande sfida dell’esecutivo per il futuro prossimo è quella di assicurare la riapertura delle scuole. “Noi dobbiamo garantire il ritorno in sicurezza dei ragazzi a lezione, degli insegnati, del personale. Rischiamo di vanificare ogni sforzo, questo mi preoccupa e mi fa arrabbiare. Ci rendiamo conto che cosa vuol dire se si dovesse tornare all’insegnamento a distanza? Sarebbe un incubo. E poi ci sarà la ripresa del lavoro, il trasporto pubblico a pieno regime”, aggiunge. “Io dico che non sta passando la percezione del pericolo. Mi preoccupa il senso di onnipotenza dei giovani. Se continua così nuovi divieti saranno inevitabili. L’andamento della curva epidemica ci dice che l’Italia è in movimento e il virus sta viaggiando. Se ci faremo sfuggire nuovi focolai avremo guai seri. Non ce lo possiamo permettere”, conclude l’esperto.

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