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Rinegoziare il mutuo, ecco quando conviene

Di Redazione TPI
Pubblicato il 13 Mar. 2023 alle 09:30 Aggiornato il 13 Mar. 2023 alle 09:41

I mutui a tasso variabile continuano a salire. Con il nuovo rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base annunciato dalla Banca Centrale Europea (BCE), le rate dei mutui diventano sempre più pesanti e purtroppo questo trend è destinato a durare ancora un po’. Che fare quindi?

La buona notizia è che esistono diverse soluzioni per contenere e rimodulare gli aumenti incontrollati dei tassi variabili dei mutui, e una, probabilmente poco nota, che potrebbe, in determinati casi, rivelarsi invece una carta vincente.

Quali sono le soluzioni più conosciute

Partiamo dalla prima soluzione. Il governo italiano ha previsto con la Legge di Bilancio 2023, la Rinegoziazione del mutuo con garanzia di Stato che permette fino al 31 dicembre 2023 di rimodulare le condizioni del contratto di mutuo iniziale con la stessa banca che lo ha erogato, a condizioni migliorative. Tra le condizioni “rinegoziabili” con la garanzia di Stato c’è il tasso di interesse, che consente il passaggio da un tasso variabile a un tasso fisso (soluzione ad oggi considerata la meno rischiosa).

Per richiedere la Rinegoziazione del Mutuo con Garanzia di Stato sono, però, necessari determinati requisiti, tra cui:

Una seconda opzione, riguarda la Surroga del mutuo che è la possibilità di spostare il proprio mutuo da un istituto di credito ad un altro, rinegoziando contestualmente anche il tasso d’interesse.

Anche in questo caso, potrebbero esserci dei limiti per nulla trascurabili, tra cui il tasso di interesse che potrebbe anche non essere migliorativo. Ad esempio:

Una terza soluzione, la più “radicale” è rappresentata dalla Sostituzione vera e propria del mutuo, che comporta l’estinzione totale del vecchio mutuo e la stipula di un nuovo contratto con un altro istituto di credito. Si tratta della procedura più onerosa, essendo in tutto e per tutto una nuova pratica di mutuo, che comporta:

Una soluzione alternativa e vantaggiosa

Esiste, invece, una soluzione alternativa che potrebbe risultare la carta vincente in termini di costi e vantaggi. Si tratta del prestito in Convenzione INPS o NoiPA, che, nei casi in cui l’importo residuo del mutuo non superi una certa soglia, rappresenta una valida alternativa rispetto alle soluzioni precedenti.

A differenza di un mutuo, infatti, la formula tecnica della Cessione del Quinto su cui si basa questo prestito:

E anche i pensionati, con un’età avanzata, possono in questo modo ottenere liquidità con più facilità rispetto ad un mutuo. Molte banche, infatti, hanno un limite per cui alla scadenza del mutuo, il richiedente non deve raggiungere i 75 anni, mentre per la Cessione del quinto questo limite si estende, in alcuni casi, anche fino agli 86 anni.

Infine, un prestito in Convenzione, INPS o NoiPA, è frutto di accordi diretti con gli enti di riferimento e per questo garantisce le migliori condizioni economiche possibili a un tasso sempre fisso e tutelato.

Per saperne di più è possibile richiedere subito sul sito prestiter una consulenza professionale e gratuita.

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