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Com’è nata la Nintendo Switch OLED?

Di Redazione TPI
Pubblicato il 18 Ott. 2021 alle 11:37

Schermo più grande, grafica migliorata e presenza di analogici più performanti rispetto ai modelli precedenti. Si potrebbero sintetizzare così le caratteristiche della nuova Switch OLED, l’ultima console firmata Nintendo.

Disponibile all’acquisto dallo scorso 8 ottobre, pare aver convinto gli appassionati che, negli ultimi giorni, hanno affidato al web le proprie recensioni. Il voto è sostanzialmente positivo, soprattutto per quanto riguarda la grafica di gioco e l’esperienza con i titoli più amati.

Ma com’è nata la Nintendo Switch OLED? Quali sono state le valutazioni fatte dal colosso giapponese in fase di realizzazione? In questo articolo entreremo nel dietro le quinte con le parole di Ko Shiota e Toru Yamashita, due manager del dipartimento tecnologico Nintendo.

L’obiettivo della Nintendo Switch OLED: raffinare l’esperienza di gioco

Di fatto, la Switch OLED è nata per raffinare le funzioni e il design del modello precedente, ma senza stravolgerne i punti di forza. Un obiettivo non semplice da portare a termine e che ha messo il team di sviluppo di fronte a sfide non facili da affrontare.

Secondo Yamashita, uno dei momenti più complicati ha riguardato l’implementazione dei nuovi altoparlanti: “Tutte le parti degli altoparlanti sono state cambiate: per poter creare i nuovi modelli abbiamo dovuto ridisegnare il meccanismo che produce il suono e la struttura attorno agli altoparlanti. Il motivo? Ovviamente la modifica è dipesa dallo schermo più grande che toglie spazio all’interno della console. Dopo diverse valutazioni abbiamo deciso di utilizzare degli speakers di tipo chiuso, dove la qualità del suono e la pressione possono essere aumentate grazie alla sigillatura del retro dell’altoparlante”. Il risultato è ovviamente un suono chiaro e pulito: “Gli altoparlanti di tipo chiuso producono un suono più chiaro prevenendo la collisione del suono proveniente dalla parte anteriore e posteriore”.

Non sono mancate migliorie importanti anche sui Joy-Con, con Yamashita che ha ammesso: “Abbiamo sempre cercato di migliorare i nostri controller per cercare di regalare agli utenti strumenti che fossero in grado si resistere all’usura e quindi alla durata di esercizio. All’uscita del nuovo modello, i Joy-Con hanno superato tutti i testi di affidabilità di Nintendo, con diversi perfezionamenti che hanno riguardato la meccanica della levetta analogica”.

È molto soddisfatto del lavoro anche il collega Ko Shiota, secondo cui i test e le analisi condotte nella fase iniziale sono stati fondamentali per garantire la creazione di una console di ultima generazione e tecnologicamente avanzata: “Dall’uscita di Switch nel 2017 abbiamo condotto test e analisi: il modello di Switch OLED che vedete adesso è la somma di tutti quei test e il risultato delle analisi svolte”.

Lo schermo OLED: la grande novità della piattaforma Nintendo

A livello tecnico, la grande novità riguarda lo schermo OLED, più grande rispetto al precedente. Il modello si espande per 7 pollici con una cornice ancora più sottile. Per quanto riguarda la grafica, la tecnologia OLED garantisce colori più cangianti e vivaci. Al contrario degli schermi normali, infatti, quelli OLED non necessitano della retroilluminazione e sono in grado di generare le immagini sfruttando la luce emessa da ogni singolo pixel. In questo modo, spegnendo i pixel si ha la possibilità di creare neri profondi.

 

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