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Da L’ombra del vento a Marina: tutti i libri di Carlos Ruiz Zafon

Di Cristina Migliaccio
Pubblicato il 19 Giu. 2020 alle 13:02

Tutti i libri di Carlos Ruiz Zafon, da L’ombra del vento a Marina

Si è spento uno degli scrittori contemporanei più amati a livello mondiale. Dopo l’addio a Luis Sepulveda, il mondo è costretto a salutare un’altra grande firma. Carlos Ruiz Zafon, il “padre” letterario del capolavoro “L’ombra del vento”, è venuto a mancare a 55 anni: aveva un cancro al colon da due anni. L’amatissimo scrittore catalano ha sempre messo al centro delle sue storie una Barcellona viva, che ritroviamo come componente essenziale della tetralogia del Cimitero dei libri dimenticati, sicuramente l’opera più amata dai suoi lettori che unisce il percorso di Daniel Sempere ad altri personaggi, partendo da L’ombra del vento per passare poi da Il gioco dell’angelo e Il prigioniero del cielo e fermarsi al Labirinto degli spiriti, che è stato il suo ultimo romanzo pubblicato.

I libri di Zafon non sono moltissimi, ma ognuno ha saputo regalare forti emozioni ai suoi lettori. Vent’anni di carriera che hanno concesso a quest’autore il dono di diventare parte preziosa di un’eredità letteraria destinata a durare nel tempo. E chi non ha mai letto L’ombra del vento, corra in libreria e inizi a farlo da adesso, perché non è mai troppo tardi.

Tutti i libri di Carlos Ruiz Zafon

Le opere di Zafon possono essere raccolte in tre filoni principalmente: abbiamo una tetralogia, una trilogia e uno stand alone. Partiamo dalla tetralogia, composta (quindi) da quattro romanzi che hanno concesso a Zafon la fama. La tetralogia del Cimitero dei libri dimenticati raccoglie quattro romanzi: L’ombra del vento, Il gioco dell’angelo, Il prigioniero del cielo e Il labirinto degli spiriti. Quest’ultimo è arrivato in libreria nel 2017 ed è stata la sua ultima opera pubblicata, chiudendo un cerchio che portava avanti dal 2001, quando è arrivato sugli scaffali per la prima volta L’ombra del vento e introduceva la storia di Daniel Sempere, figlio di un librario la cui vita è stata condizionata dalla scelta di un romanzo, per la precisione di un libro maledetto.

Il gioco dell’angelo è il secondo romanzo della tetralogia, ma in realtà è ambientato cronologicamente prima. Il prigioniero del cielo invece racconta la storia di Fermin, uno dei personaggi secondari più irriverenti della saga e che ha avuto lo spazio necessario per raccontare anche la sua storia, alternando con importanti flashback. Infine, Il labirinto degli spiriti ci riporta nella giusta linea temporale e introduce un altro personaggio interessante, quello di Alicia. Una particolarità dei romanzi di Zafon è la delineazione dei personaggi femminili, costantemente presenti e necessari affinché la trama raggiunga il suo obiettivo. Il tocco delicato che ha Zafon di rendere il personaggio femminile secondario un elemento prezioso ai fini della trama è ciò che rende quest’autore particolare nel suo genere. Impossibile dimenticare il personaggio di Isabella, presentatoci ne Il gioco dell’angelo.

Parlando invece di trilogia, arriviamo a La trilogia della Nebbia composta da Il principe della nebbia, Il palazzo della mezzanotte e Le luci di settembre. Tre romanzi che raccontano tre storie differenti ma che s’intersecano tra loro come soltanto Zafon era in grado di fare. Un ultimo romanzo che invece non si colloca da nessuna parte, ma che è bellissimo e perfetto cosi com’è è Marina. In questo romanzo, Zafon probabilmente dà il più spazio possibile alla sua bella Barcellona, una cornice perfetta e adatta a tutte le sue storie ma che in Marina prende vita, accompagnando per mano i suoi protagonisti.

E chissà quale altro romanzo avrebbe scritto se non fosse arrivata la malattia. In un’intervista, tempo fa, spiegò che avrebbe voluto cimentarsi in un libro per bambini, per prendere le distanze dal grande impegno che era stato completare il ciclo de L’ombra del vento.

Carlos Ruiz Zafon è stato uno degli autori degli ultimi due decenni ad aver preso la penna in mano e ad aver scritto parte della storia della nostra letteratura. Abbiamo perso un altro grande scrittore, ma non lo dimenticheremo. Il tesoro che ci ha lasciato è troppo importante e non merita di andare perduto.

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