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Recensisce negativamente un libro, blogger insultata dall’ufficio stampa: “Ragnatele nella f**a”

Di Cristina Migliaccio
Pubblicato il 5 Lug. 2020 alle 15:53 Aggiornato il 5 Lug. 2020 alle 15:58

Blogger recensisce negativamente il libro, l’ufficio stampa la insulta: “Troppe ragnatele nella f**a”

Chi, in qualità di scrittore, non ha mai ricevuto nella vita una recensione negativa? Alcuni, però, non riescono ad accettarle e finiscono per commettere scivoloni imperdonabili. Questo è quello che è accaduto ieri pomeriggio su Instagram. Daisy, una blogger che gestisce l’account Instagram “Lettriceperpassioneblog”, ha pubblicato un post con una recensione del libro “Vite strappate in Italia dagli anni ’70 ad oggi” di Antonella Betti, edito Editrice Italia Semplice. Daisy, con toni pacati ed educati, ha spiegato (in modo piuttosto semplice e chiaro) di non essere riuscita ad arrivare fino in fondo alla lettura, ma ha comunque ringraziato l’ufficio stampa (esterno alla casa editrice, sottolineiamo) per averle inviato la copia.

Ma, se agli occhi del mondo esterno la recensione di Daisy è apparsa sensata e calibrata, la reazione dell’ufficio stampa è arrivata come una doccia d’acqua gelata. Al ringraziamento della blogger, l’ufficio stampa Il Taccuino ha risposto: “Grazie per aver distrutto l’autrice“. Di lì, un continuo scambio di battute, un acceso botta e risposta che è scivolato poi in aggressione verbale ed insulti sessisti. Non contento, l’ufficio stampa si è spostato sul proprio canale Instagram e Twitter, pubblicando post offensivi e diffamatori, senza menzionare esplicitamente la diretta interessata. Il primo post pubblicato su Instagram diceva: “Blog minuscoli che credono di essere la Rai”, seguito dalla didascalia: “Ridicola, fascista e permalosa. Tipica sindrome da troppe ragnatele nella f**a accumulate”, condiviso anche su Twitter.

Ma cos’avrà detto la blogger per scatenare l’ira funesta dell’addetto ufficio stampa? Niente di così grave, a quanto pare: del resto il suo commento (una recensione negativa che tutti posso fare) è stato più che rispettoso per stessa ammissione dell’ufficio stampa, il quale però non ha gradito ugualmente la scelta di pubblicare una recensione negativa, non quando testate come Il Foglio e altri siti (a detta dell’ufficio stampa) ne hanno tessuto le lodi. Di fatto, su Instagram è apparso un altro post del Taccuino: “Lo staff del Taccuino Ufficio stampa ringrazia sentitamente tutti i giornalisti seri, scrittori ed amici che stanno mandando numerosi messaggi d’amicizia da ogni zona d’Italia. Facciamo parlare i fatti, non un momento di rabbia (probabilmente sbagliato) in risposta ad un post fascista di una blogger hobbista di poco conto che non è nemmeno giornalista professionista e che distrugge autori di cui non ha nemmeno ultimato la lettura per sua ammissione”.

Non contento, ha aggiunto una didascalia al post: “Gente digitalizzata che non vive la vita. La vostra rabbia non scalfisce di un briciolo il nostro successo. Ridicole”. Vostra, al plurale, perché quest’attacco ha ricevuto una contro risposta molto forte da parte di tutte le blogger che hanno mostrato solidarietà a Daisy e hanno inondato l’ufficio stampa di messaggi e duri commenti.

Morale della favola? L’ufficio stampa il Taccuino, il giorno dopo, ha rimosso i post sgradevoli da Instagram (dopo le numerose segnalazioni degli utenti probabilmente) e ha pubblicato delle scuse, mettendo però le mani avanti. “Lo staff del Taccuino Ufficio Stampa Bologna è una folta squadra composta da 37 collaboratori. Per fortuna ognuno di noi ha un carattere ed una personalità completamente diversa l’una dall’altra. Uno dei nostri collaboratori, l’autore del post sessista che ieri ha fatto tanto scalpore, purtroppo sta vivendo una fortissima situazione di stress personale in seguito alla perdita del figlio avvenuta la scorsa settimana.”. Poi, diretto a Daisy e a quel che è successo: “Recensire un libro senza averne ultimato la lettura è un gesto molto poco professionale ma la reazione del Nostro collaboratore è stata a dir poco esagerata e cafona. Ci scusiamo enormemente con tutte le donne che si sono sentite offese da quel post. I messaggi di odio arrivati al nostro collaboratore che ha oggettivamente sbagliato e che sta già soffrendo per motivi personali, sono ben peggiori del post incriminato. Auguri a tutti di una buona e serena Domenica lontana dai smartphone!”. Intanto, nella storia Instagram, i 37 collaboratori che rappresentano il Taccuino hanno specificato che non manderanno più copie ai blogger che non sono riconosciuti dall’ordine dei Giornalisti. Peccato, perché al giorno d’oggi di libri pare che ne parlino più i blogger che i giornalisti.

Per concludere, quindi, Il Taccuino ufficio stampa non manderà più copie a blogger o figure che non lavorino per giornali e similari. Intanto Daisy è stata insultata e denigrata per aver giocato la carta dell’onestà, ammettendo di non essere arrivata fino in fondo alla lettura perché il libro non è stato di suo gradimento. Se questo è un crimine, allora abbiamo tutti le mani sporche. Per leggere la recensione che ha scatenato l’ira dell’ufficio stampa Il Taccuino, andate qui.

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