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    La commovente storia dell’animale che, solo su un’isola deserta, si è innamorato di un uccello di cemento

    Nigel, la sua solitaria sull'isola di Mana. Credit: Youtube

    Il sistema di ripopolazione della foresta dell'isola di Mana esiste da 40 anni, ma l'unica sula ad essere approdata sull'isola è Nigel, arrivato da solo nel 2013

    Di Camilla Palladino
    Pubblicato il 2 Feb. 2018 alle 14:55 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:57

    Sull’isola di Mana, al largo della Nuova Zelanda, con il supporto di gruppi di volontari come Friends of Mana Island e Forest & Bird, da qualche anno si sta cercando di ripopolare la foresta del luogo.

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    E tra le altre specie, il ritorno degli uccelli marini è una parte importante del piano di ripopolazione.

    Gli uccelli marini, infatti, sono specie fondamentali per gli ecosistemi insulari.

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    Per questo motivo sull’isola è stato installato un sistema audio, attraverso il quale vengono emessi nella zona circostante rumori di richiamo per le sule, per farle stabilire nella riserva naturale libera dai parassiti.

    In più, una “colonia di sule di cemento” è stata creata e posizionata sulle scogliere occidentali con lo scopo di attrarre le sule e farle nidificare sull’isola.

    Il sistema di ripopolazione della foresta esiste da 40 anni, ma l’unica sula ad essere approdata sull’isola è Nigel, arrivato da solo nel 2013.

    E lì, da solo, è rimasto.

    La guardia forestale del Dipartimento di Conservazione Chris Bell ha raccontato  al Guardian che Nigel, dopo essere giunto sull’isola cinque anni fa, ha cominciato a corteggiare una delle 80 sule di cemento posizionate sulla scogliera.

    Nigel dunque ha scelto la sua partner, e accanto a lei ha costruito il suo nido, le ha pulito le fredde piume di cemento, e ha comunicato con lei per anni, senza mai ricevere una risposta.

    “Penso che debba essere stata un’esistenza piuttosto frustrante. Che fosse solo o no, di certo non ha mai avuto niente in cambio quando ha passato anni a corteggiare un’altra sula, e questa deve essere stata un’esperienza molto strana. Penso che tutti abbiamo molta empatia per lui, perché ha avuto questa situazione abbastanza disperata”, ha raccontato Bell.

    Dopo cinque anni di vita solitaria, Nigel è morto come ha vissuto: circondato da sule di cemento.

    Qualche settimana prima della sua morte, però, tre sule viventi erano arrivate sull’isola, e la speranza dello staff di conservazione era che Nigel potesse unirsi alla nuova comunità di uccelli marini.

    Ma, al contrario, Nigel non ha mai mostrato alcun interesse per gli altri uccelli marini, ha detto Bell, rimanendo invece “distaccato”, chiacchierando con la sua compagna di cemento mentre le altre sule continuavano la loro vita in una parte diversa della colonia.

    “Abbiamo sempre pensato che Nigel potesse aumentare le nostre possibilità di creare una colonia, e sembra che alla fine sia stato così”, ha spiegato Bell.

    “Era un’attrazione che poteva contribuire a portare in altri uccelli; le sule amano nidificare dove altre sule hanno già nidificato prima. È davvero triste che sia morto, ma almeno non è morto inutilmente”.

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