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    Chi è Tina Velo, la Greta Thunberg tedesca che vuole fermare il salone dell’auto di Francoforte

    È la leader dell'ala più radicale degli ambientalisti tedeschi, e ha dichiarato guerra allo smog

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 15 Set. 2019 alle 17:07 Aggiornato il 15 Set. 2019 alle 17:20

    Tina Velo, la Greta Thunberg tedesca che vuole bloccare il salone di Francoforte

    Tina Velo è la giovane attivista tedesca che insieme alle associazioni della sua rete di ambientalisti radicali vuole fermare il salone di Francoforte, in corso in questi giorni e fino al 22 settembre prossimo.

    Tina, soprannominata la Greta Thungerg tedesca, combatte contro l’inquinamento delle auto e dei suv da anni, da prima che la 16enne svedese iniziasse la sua lotta silenziosa a scuola un anno fa.

    Il suo è uno pseudonimo, con cui si ispira al termine usato in francese per la parola bicicletta, “velò”, “la migliore invenzione tecnologica dell’umanità”, per Tina.

    Tina Velo il nomignolo ha dovuto crearselo per sfuggire agli insulti e alle “minacce di morte” che circolano sui profili social contro il suo vero nome, Janna Aljets.

    Il target della sua protesta sono le macchine, le industrie automobilistiche, lo smog che producono, e a giugno insieme all’alleanza di sinistra di cui è portavoce “Sand in Gear” (sabbia negli ingranaggi), ha organizzato l’assalto ecologista alla più grande miniera di carbone della Germania, l’impianto a cielo aperto di Garzweiler, che da 47 anni rappresenta la maggiore fonte di inquinamento in Europa.

    La protesta ha bloccato il traffico della ferrovia Nord-Sud utilizzata per trasportare la lignite dall’impianto alle centrali elettriche di tutto il Nordreno-Vestfalia.

    Chi è Tina Velo

    Tina è giovane, ma non quanto Greta, e a differenza dell’adolescente tedesca è determinata a portare avanti azioni “non legali ma legittime” di “disobbedienza civile” per fermare la crisi climatica, ha spiegato al tedesco Tagesspiegel.

    Della rete “Sand in Gear” fanno parte gruppi europei come “Extinction Rebellion”, “Ende Gelände” e “Attac”, che sei mesi fa si sono uniti dichiarando guerra a macchine e suv e con il proposito di bloccare temporaneamente dei luoghi. Uno di questi è il salone dell’automobile di Francoforte, che si organizza nella città ogni anno da oltre 100 anni.

    Dal 12 settembre Tina e gli altri protestano contro la manifestazione storica, forti del fatto che negli ultimi anni in Germania la produzione di automobili ha subito un forte calo, e così anche al salone gli espositori sono diminuiti: se nel 2017 erano 100, oggi ce ne sono circa 800.

    Ma l’obiettivo della protesta fuori dal salone di Francoforte è quello di ridurre il numero degli stand a zero, e che insomma l’anno prossimo la rinomata fiera di Francoforte, giunta alla sua 120esima edizione, non si organizzi più. È dal 1897 che la mostra ha luogo nella città tedesca, e proprio questa data per Tina Velo e gli altri mostra come il trasporto in macchina sia ormai datato, vecchio e antiquato, oltre che dannoso per l’ambiente.

    “Sospetto che questa fiera avrà luogo per l’ultima volta. I produttori di automobili non oseranno farlo di nuovo”, prevede con ottimismo Tina.

    Un altro appuntamento cruciale dell’alleanza di sinistra sarà quello del 20 settembre prossimo, quando il governo tedesco presenterà a Berlino le sue misure contro il cambiamento climatico.

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