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    Storia e futuro delle energie rinnovabili

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 14 Feb. 2024 alle 09:30

    La storia delle energie rinnovabili è lunga e affonda le radici nei primi utilizzi umani delle fonti di energia naturali. Tuttavia, il focus moderno sullo sviluppo e sfruttamento delle energie rinnovabili ha radici più recenti, dal momento che rappresentano una risorsa cruciale per il futuro e il benessere del nostro pianeta. Queste forme di energia, derivanti dallo sfruttamento di fonti naturali come il sole, il vento, l’acqua e le biomasse, permettono di limitare l’impatto ambientale legato alla produzione energetica basata sui combustibili fossili. Esse contribuiscono significativamente a ridurre le emissioni di gas serra, mitigando gli impatti negativi dei combustibili fossili sulla salute umana e sull’ambiente.

    Oltre a essere più pulite e sostenibili, le energie rinnovabili stimolano l’innovazione tecnologica e l’occupazione nel settore delle energie verdi. Investire in queste fonti energetiche aiuta a promuovere una transizione verso un’economia più verde e resiliente.

    Il passaggio a un sistema energetico basato su fonti rinnovabili rappresenta anche un’opportunità economica e sociale. La crescente consapevolezza degli impatti negativi delle attuali pratiche energetiche spinge le società e i governi a investire sempre di più in soluzioni energetiche sostenibili. In sintesi, le energie rinnovabili sono il fondamento di un futuro energetico responsabile, capace di coniugare le esigenze presenti con la salvaguardia del pianeta per le generazioni future.

    Tra le principali fonti, l’energia idroelettrica si candida come una delle opzioni più efficaci e interessanti, grazie alla sua affidabilità e alla capacità di produrre energia in modo costante e pulito. Scopriamo nel dettaglio i vantaggi, gli svantaggi e le modalità di produzione dell’energia idroelettrica.

    Pro e Contro dell’energia idroelettrica

    L’energia idroelettrica, prodotta sfruttando la forza e il movimento dell’acqua, presenta svariati vantaggi, soprattutto se messa a confronto con altre metodologie di produzione. Il primo, ovviamente, è il suo carattere rinnovabile: la fonte dell’energia idroelettrica è inesauribile e si auto-rigenera in modo naturale, almeno fin quando esisterà il cosiddetto ciclo dell’acqua. Inoltre, ha un basso impatto ambientale, perché non emette gas serra né sostanze inquinanti. Il terzo vantaggio è la sua affidabilità: le centrali idroelettriche possono funzionare ininterrottamente e regolare la produzione di energia in base alla domanda del mercato, garantendo così una fornitura costante.

    Nonostante i vantaggi, l’energia idroelettrica presenta anche alcune limitazioni. La costruzione di dighe e centrali idroelettriche può avere un impatto sull’ambiente, modificando gli ecosistemi fluviali e lacustri, e provocando l’alterazione di alcuni habitat naturali. Inoltre, può costringere le comunità locali ad un trasferimento forzato. Infine, dipendendo dall’acqua, la produzione di energia idroelettrica risente dei periodi di siccità.

    Tornando ai vantaggi, ci sono altre caratteristiche che meritano di essere sottolineate. Si fa ad esempio riferimento alla bonifica delle zone paludose e all’abbattimento dei pericoli correlati alle alluvioni, proprio per via della costruzione delle strutture di contenimento. Poi, le centrali idroelettriche adottano un rastrello che permette di pulire i fiumi dai vari detriti, senza poi considerare i vantaggi a livello economico.

    Come viene prodotta l’energia idroelettrica?

    La produzione avviene attraverso un processo che coinvolge diverse fasi. L’acqua proveniente da fiumi o bacini artificiali viene innanzitutto raccolta in una diga. Questa struttura è capace di contenere una grande quantità d’acqua, formando un lago artificiale. L’acqua viene poi incanalata in alcune condutture, portandola così in direzione delle turbine. In questa fase, la potenza dell’acqua spinge le pale della turbina, mettendole in movimento.

    Le turbine vengono collegate direttamente ad un alternatore, in grado di convertire l’energia meccanica in energia elettrica, grazie al movimento del rotore. Una volta generata, l’energia elettrica viene poi indirizzata verso un trasformatore, che adeguerà la tensione della corrente ai livelli richiesti per la sua distribuzione. A quel punto, l’energia è pronta per essere inviata attraverso la rete di distribuzione elettrica, raggiungendo le abitazioni, le industrie e le strutture commerciali. Al termine dell’intero processo, l’acqua utilizzata per azionare le turbine viene rilasciata. In questo modo, si evita qualsiasi spreco.

     

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