Lo scorso 27 ottobre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il procedimento autorizzativo del Sardinian Link, progetto di Terna che prevede la ricostruzione e l’ammodernamento dell’infrastruttura elettrica che attraversa la Sardegna lungo l’asse Nord-Sud tra Codrongianos, in provincia di Sassari, e Selargius, in provincia di Cagliari. La dorsale esistente è ormai vetusta e soggetta a frequenti interventi di manutenzione. L’obiettivo dell’intervento di sostituzione e potenziamento – su cui Terna ha investito circa 300 milioni di euro – è rendere la rete elettrica sarda più efficiente, sicura e resiliente, assicurando maggiore continuità e qualità del servizio.
Tuttavia sull’isola dei quattro mori la nuova linea incontra forti resistenze da una parte della comunità locale. Secondo una certa campagna mediatica, l’opera rappresenterà metaforicamente una «autostrada per la speculazione energetica» allo scopo di «rapinare la Sardegna dalla sua energia». Si paventa inoltre la prospettiva che migliaia di famiglie sarde vengano espropriate dei propri terreni per consentire l’installazione del cavidotto. In realtà, come chiarisce Terna, la realizzazione dell’elettrodotto non comporterà alcun esproprio: i proprietari dei terreni su cui transiterà la nuova rete saranno solamente tenuti a concedere una servitù di passaggio; il terreno rimarrà di loro proprietà e riceveranno un indennizzo per compensare il disagio legato al fatto che la linea elettrica attraverserà la loro proprietà.
Il Sardinian Link – 250 km di lunghezza, 1.000 MW di potenza – si inserirà nel contesto di un sistema regionale che sarà rinnovato nel suo complesso: a Sud con il Tyrrhenian Link, che connetterà l’isola alla Sicilia e alla Campania, e a Nord con il SA.Co.I3, rinnovamento dello storico cavo che collega la Sardegna a Corsica e Toscana. Elemento distintivo dell’opera sarà l’impiego dei sostegni “5 Fasi”, una tecnologia brevettata da Terna in base alla quale i nuovi sostegni, più leggeri e meglio integrati con l’ambiente, permetteranno di trasportare più energia riducendo allo stesso tempo i campi elettrici e magnetici.
Secondo Gianluca Mandas, consigliere regionale del M5S, ingegnere meccanico industriale specializzato nel settore energetico, il Sardinian Link è «un’opera nevralgica, indispensabile per la sicurezza e la stabilità della rete elettrica regionale». Mandas ricorda come la rete elettrica sarda attuale sia stata «concepita in un’epoca in cui la produzione energetica era fortemente centralizzata», organizzata intorno a poche grandi centrali: «Adeguare e ammodernare questa infrastruttura – sottolinea il consigliere – è fondamentale per garantire all’intera regione una rete efficiente in relazione ai nuovi sistemi di generazione dell’energia, che sono sistemi sempre più distribuiti sul territorio».