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    Greta Thunberg: la proposta del Nobel a una bambina dimostra l’inettitudine degli adulti sul clima

    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 14 Mar. 2019 alle 20:29 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:47

    I deputati norvegesi l’hanno proposta come candidata per il premio Nobel per la Pace: Greta Thunberg ormai (e per fortuna) è meritatamente un personaggio internazionale per la sua personale lotta per il clima che sta coinvolgendo milioni di persone in tutto il mondo e che ripropone con forza il tema dell’ambientalismo proprio in un periodo in cui l’economia sembra l’unico discorso degno di interloquire con la politica.

    La sedicenne svedese, che si è detta onorata ovviamente per la menzione, però in un suo discorso ha anche ricordato che non è lei a poter risolvere il problema ma sono gli adulti che siedono nei posti di comando.

    Ecco. Appunto. Capisco che sia giornalisticamente perfetta l’immagine della ragazzina che si rifiuta di andare a scuola per stazionare con il suo cartello e il suo zaino viola per strada cercando di sollevare la problematica del cambiamento climatico.

    Guardo anche con ammirazione la capacità con cui è riuscita a sollevare il mondo mettendoselo sulle spalle e organizzando per domani la più grande manifestazione di giovani che si ricordi dal 1968.

    Sia chiaro, qui non si mette in discussione la perseveranza e le capacità comunicative di Greta Thunberg ma ciò che mi lascia molto perplesso è che in un mondo con la classe dirigenziale e politica strapagata che abbiamo, quegli stessi che ogni giorno dai loro pulpiti vorrebbero indottrinarci su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ora, questi stessi, celebrino una ragazzina senza rendersi conto che la vittoria di Greta è di fatto la certificazione del loro fallimento.

    Domani in centocinque Paesi vedremo sfilare gente che ha firmato accordi mai rispettati, gente che si è opposta a buone leggi scambiando la salute con il denaro, persone che sognano di essere comprati da qualche demone del petrolio, rappresentanti di programmi elettorali che da anni sull’ambiente copiano e incollano le solite quattro paroline giusto per fare il proprio compitino, gente per cui conta di più una lamentela (sbagliata) di qualche commerciante piuttosto che il livello di salubrità di una città, gente che tutte le estati si inerpica in segrete danze della pioggia per abbassare i livelli di PM10 confidando nella cabala piuttosto che governare.

    Che Greta sia oggi una delle più importanti rappresentanti della protesta ambientalista dimostra la sordità del potere di fronte a un tema che, come tutti quelli che hanno bisogno di sguardo lungo per riuscire a vedere gli anni a venire, viene sacrificato sull’altare dei tempi elettorali.

    Quindi grazie Greta perché in fondo li hai smutandati e questi, imbarazzati, ti celebrano perché non sanno che altro fare.

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