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    Ecco come gli alberi riescono a comunicare tra loro

    Tra gli alberi esistono vere e proprie reti connettive, formate da radici e funghi sotterranei, utilizzate per lo scambio di informazioni e nutrienti

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 3 Nov. 2017 alle 16:24 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:58

    Sono sempre più numerosi i biologi e gli ecologisti che credono che gli alberi abbiano un loro linguaggio e che gli uomini possano studiarlo e impararlo.

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    Secondo il biologo George David Haskell, autore del libro The Songs of Trees, tra gli alberi esistono vere e proprie reti di comunicazione utilizzate per lo scambio di informazioni.

    Suzanne Simard, docente di ecologia alla University of British Columbia di Vancouver in Canada, crede che questo tipo di connessioni si sia sviluppato nel sottosuolo, sotto forma di “reti di funghi che uniscono tra loro gli alberi e ne facilitano le interazioni”.

    Gli alberi sfruttano questi funghi per scambiarsi sostanze chimiche, al contrario dei semi che rappresentano dei “pacchetti dati” che vengono sparsi in giro per il mondo grazie all’intervento di vento e pioggia, o ancora di animali che se ne cibano come uccelli e pipistrelli.

    Gli studi di Simard dimostrano l’esistenza di una vasta rete sotterranea di radici, complessa come quella neurale del cervello umano e gestita da un gruppo di alberi madre, che collabora con i funghi per trasportare acqua e altri nutrienti necessari per la sopravvivenza delle piante.

    Questi scambi di elementi e informazioni rappresentano il modo in cui gli alberi comunicano tra loro, in una maniera decisamente più collaborativa di quanto si possa immaginare.

    Peter Wohlleben, guardia forestale e scrittore tedesco, ha cominciato a interessarsi alla complessa vita sociale degli alberi dopo essere inciampato nel troncone di un albero che, nonostante il mezzo millennio di età, continuava a essere vivo: “Ogni forma di vita ha bisogno di nutrimento. L’unica spiegazione che sono riuscito a darmi sul perché quel vecchio troncone malandato fosse ancora lì è legata al fatto che a mantenerlo in vita fossero gli alberi vicini con le loro radici e lo scambio di zuccheri. Da quando lavoro alla forestale, ho sempre creduto che tra queste piante ci fosse un’accesa competizione per raggiungere la luce e trovare il proprio spazio. Vedendo quel troncone, invece, mi sono dovuto ricredere: gli alberi hanno tutto l’interesse a mantenere in vita un membro della loro comunità”.

    Un legame talmente forte da essere quasi di tipo familiare: all’interno di una foresta, gli alberi madre sono connessi a centinaia di altre piante che dipendono anche dal loro intervento per ottenere gli elementi necessari per sopravvivere.

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