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    I disabili sono contrari al bando delle cannucce di plastica, ecco perché

    Per molti disabili ancora non esistono alternative alle cannucce di plastica.

    Il movimento contro l'uso delle cannucce di plastica non prende in considerazione chi ne ha bisogno quotidianamente e non può sostituirle con altri oggetti

    Di Viola Stefanello
    Pubblicato il 18 Lug. 2018 alle 18:29 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:55

    Da qualche tempo si moltiplicano movimenti, regolamenti e direttive volte a bandire l’uso dei prodotti in plastica monouso e sostituirli, nella nostra vita quotidiana, con delle alternative più eco-friendly. 

    Dall’Unione Europea a McDonald’s, da sempre più parti arriva la denuncia e la messa al bando di questi oggetti usa-e-getta. Ma queste iniziative, seppur lodevoli, ignorano le necessità di un un’intera categorie di persone che sulle cannucce in plastica morbida fanno affidamento quotidiano: i disabili.

    “Io, come tante altre persone disabili, ho bisogno delle cannucce di plastica. Non come scelta di vita. Non come un prodotto di lusso. Ho bisogno di cannucce che si piegano, che vadano bene con ogni genere di bevanda, compresi i medicinali, e ad ogni temperatura. Ho bisogno di cannucce che non siano troppo grosse, che non mi facciano soffocare e che non sia troppo difficile per me tenere in bocca”. Scrive così in un pezzo per The Guardian Penny Pepper, attivista per i diritti dei disabili.

    Le alternative alle cannucce di plastica monouso non sono infatti utili per chi si trova nella condizione di non poter reggere un bicchere da solo, chi ha controllo limitato dei muscoli facciali o della lingua, o chi soffre di ritardi nella pianificazione motoria.

    Le cannucce di carta si rompono troppo facilmente e quindi non sono adatte a liquidi caldi o viscosi, come potrebbe essere un medicinale. Quelle di silicone non sono flessibili a sufficienza, e la flessibilità è uno dei fattori fondamentali quando si ha a che fare con una mobilità limitata. Le cannucce di metallo, poi, oltre a non essere affatto flessibili possono rappresentare un rischio serio di soffocamento e si surriscaldano troppo facilmente.

    Certo, c’è sempre la possibilità di investire nelle cannucce di plastica riutilizzabili da portare sempre con sè, ma sono difficili da pulire, il che è un problema serio per chi convive con la disabilità.

    Inoltre, è facile dimenticarle. “Cosa succede se decidi di uscire a bere una cosa con gli amici dopo il lavoro ma hai dimenticato la tue cannuccia riutilizzabile a casa?”, si chiede Lawrence Carter-Long, direttore delle comunicazioni per il Disability Rights Education & Defense Fund. “Non ci lascia molto spazio per essere spontanei. E questa è una cosa che le persone non disabili prendono molto per scontato”, ha aggiunto.

    Il bando arriva per cercare di diminuire l’utilizzo di prodotti di plastica monouso. Credit: AFP

    Il dibattito sulla plastica usa-e-getta

    Negli Stati Uniti quella di bandire interamente le cannucce di plastica è nato dal presupposto, che dimentica appunto le necessità delle persone disabili, che le cannucce siano una frivolezza di cui si può fare facilmente a meno.

    Seattle è la prima città a bandire del tutto le cannucce e diverse si apprestano a seguire il suo esempio. Nel Regno Unito, Mc Donald’s ha annunciato che comincerà a sostituire le cannucce di plastica con quelle di carta.

    Ma il dibattito si incastra anche all’interno di un movimento internazionale più ampio atto a combattere l’uso spropositato che si fa, al momento, dei prodotti di plastica usa-e-getta.

    Iniziative attuate dai governi di tutto il mondo hanno cominciato a essere messe in atto in risposta alle preoccupazioni per le materie plastiche che inquinano gli oceani e danneggiano la fauna marina.

    L’Unione Europea ha, ad esempio, deciso di mettere al bando gli oggetti di plastica monouso come piatti, cannucce e cotton fioc entro il 2021. La legge si inserisce nell’ambizioso piano della Comunità europea di ridurre l’inquinamento marino prodotto dai paesi dell’Unione.

    La Commissione ha proposto di introdurre il bando su 10 prodotti che, insieme all’attrezzatura da pesca in plastica, compongono il 70 per cento dei rifiuti marini.

    L’iniziativa europea vieta l’uso di prodotti in plastica come cotton fioc, cannucce, piatti, posate, miscelatori per bevande e stecche per i palloncini che possono essere sostituiti con materiale ecologico.

    Per quanto riguarda altri oggetti sempre in plastica e molto utilizzati, come contenitori per cibo e bevande, la legge propone di limitarne l’uso fino a quando non sarà trovata una valida alternativa.

    Inoltre, sugli imballaggi di questi prodotti dovrà esserci una etichetta che segnala l’impatto negativo che hanno sull’ambiente.

    Alcune aziende hanno criticato la decisione presa dell’Unione europea, spiegando che bisognerebbe piuttosto concentrarsi su nuovi investimenti in materia di raccolta di rifiuti e riciclaggio.

    Di recente, Bruxelles ha anche proposto l’introduzione di una tassa sulla plastica per finanziare una parte del bilancio dell’Unione 2021-2027 e per incentivare la ricerca di materiali alternativi da parte delle industrie.

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