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    Clima, la legge storica in Nuova Zelanda: emissioni zero entro il 2050

    Foto: Pixabay

    La misura approvata con larga maggioranza

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 8 Nov. 2019 alle 08:23

    Clima, in Nuova Zelanda legge per emissioni zero entro il 2050

    Il parlamento della Nuova Zelanda ha approvato una legge storica per combattere i cambiamenti climatici con l’obiettivo di portare le emissioni a zero entro 30 anni. Una volta impressa dal governo laburista della premier Jacinda Ardern grazie al supporto dell’opposizione conservatrice.

    La legge prende il nome di Zero Carbon e incorpora gli obiettivi stabiliti con l’accordo di Parigi. Il provvedimento punta a ridurre le emissioni di gas serra fino a ridurle quasi completamente a zero entro il 2050, lasciando un margine di tolleranza ad agricoltori e allevatori, dai quali dipende gran parte degli introiti dell’export.

    Con la legge inoltre verrà creata inoltre una commissione indipendente, la Climate Change Commission, per indirizzare la politica ambientale del governo. La misura prevede che il governo ogni cinque anni riveda il bilancio delle emissioni. Oltre alle emissioni zero di gas serra propone una riduzione fra il 24 e il 47 per cento delle emissioni di metano entro il 2050.

    Nel suo discorso a braccio in parlamento la premier Ardern ha paragonato l’approvazione della legge alle proteste antinucleari che definirono la politica nazionale negli anni ’80.

    “Per questa generazione ha la stessa importanza”, ha detto. “Dobbiamo andare oltre le aspirazioni. Dobbiamo cominciare a procedere con azioni concrete. È quello che il nostro governo sta facendo, e con orgoglio. Siamo qui perché il mondo si sta riscaldando ed è ormai innegabile. Sono orgogliosa del fatto che non vi sia più un dibattito se questo sia o no vero, stiamo dibattendo su cosa fare per rimediare”.

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    Greenpeace ha elogiato il governo neozelandese e i movimenti della società civile che hanno dato impulso all’approvazione della legge. La misura ha ottenuto 119 voti favorevoli e un solo voto contrario, a dimostrazione del consenso trasversale di cui le politiche ambientali godono nel Paese. L’accordo di Parigi prevede di limitare l’aumento della temperatura media globale di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali.

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