Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:44
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Milano, processo Expo: il sindaco Giuseppe Sala è stato condannato a sei mesi per falso

Immagine di copertina
processo expo sala

La pena è stata convertita in una multa da 45mila euro

processo expo sala condanna reclusione – Oggi è stato il giorno del verdetto. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è stato condannato a sei mesi di reclusione, convertiti in un pena pecuniaria da 45mila euro, dai giudici della decima sezione penale. Si tratta di una sentenza di primo grado.

Sala era imputato per falso materiale e ideologico per la presunta retrodatazione di due verbali con cui, nel maggio del 2012, sono stati sostituiti due componenti della commissione di gara per l’assegnazione del maxi appalto per la Piastra dei servizi, l’infrastruttura in cui sorse l’intera struttura dell’Esposizione universale nel 2015.  La procura generale di Milano aveva chiesto per il primo cittadino la condanna a un anno e un mese.

“Questa sentenza non produrrà effetti sulla mia capacita di essere sindaco di Milano”, sono state le prime parole di commento del primo cittadino. “Assicuro i milanesi che resterò a fare il sindaco per i due anni che restano del mio mandato. Di guardare avanti ora non me la sento”.

“Una sentenza del genere, dopo sette anni, per un vizio di forma, allontanerà tanta gente per bene dall’occuparsi dalla cosa pubblica. I sentimenti che ho sono negativi qui e stato processato il lavoro e io ne ho fatto tanto”, ha concluso il sindaco uscendo dal tribunale.

processo expo sala condanna reclusione | La ricostruzione del caso. Secondo l’accusa, la decisione di cambiare la data all’atto del bando era stata presa quando i vertici dell’Expo avevano scorto una potenziale incompatibilità di due membri della commissione, riunitasi il 18 maggio 2012, che doveva assegnare i lavori, poi vinti dalla ditta Mantovani con grande ribasso.

Sala, che ricopriva l’incarico di ad di Expo, avrebbe scritto due atti che annullavano i precedenti aggiungendo due commissari supplenti, che avrebbero preso il posto dei due membri di commissione incompatibili.

I documenti erano stato firmati il 31 maggio 2012, ma la data riportata sulle carte era del 17 maggio. Secondo la procura, Sala sapeva di avere retrodatato i due verbali della commissione di gara per l’appalto sulla Piastra dei Servizi e il “movente” era il “rischio” che non si realizzasse l’Expo.

La difesa del sindaco ha sempre escluso la prova della consapevolezza: “Quando il sindaco Sala dice di non aver mai avuto consapevolezza della retrodatazione è credibilissimo e nessuno, tra funzionari e avvocati, può dire di averlo avvisato, e questo è un dato certo che viene ignorato”.

Ti potrebbe interessare
Politica / Mattarella: “Il rischio che il conflitto in Medio Oriente si allarghi è drammaticamente presente”
Politica / Draghi: “Proporrò un cambiamento radicale per l’Unione europea”
Politica / Luciano Canfora rinviato a giudizio per diffamazione verso Meloni
Ti potrebbe interessare
Politica / Mattarella: “Il rischio che il conflitto in Medio Oriente si allarghi è drammaticamente presente”
Politica / Draghi: “Proporrò un cambiamento radicale per l’Unione europea”
Politica / Luciano Canfora rinviato a giudizio per diffamazione verso Meloni
Politica / Giustizia sociale e ambientale: dialogo tra il cardinale Zuppi e Fabrizio Barca
Politica / "Nelle carceri italiane ho visto l'inferno"
Politica / Attacco dell’Iran a Israele, colloquio tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein: l’Italia si unisce nel condannare Teheran
Politica / La maggioranza cambia la par condicio, i giornalisti Rai: “Servizio pubblico megafono del governo”
Politica / Palamara a TPI: “Conosco il Sistema, mi candido alle europee per combatterlo”
Politica / La proposta di legge di Soumahoro sulla fine del Ramadan: "Sia giorno festivo"
Politica / Addio alla trasparenza: il regalo di Giorgia Meloni ai mercanti di armi