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Come entrare in Corea del Nord

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Nonostante già più di una volta il regime di Pyongyang abbia arrestato cittadini stranieri, il turismo verso lo stato asiatico è una realtà consolidata

Il 22 gennaio 2016 uno studente statunitense, Otto Frederick Warmbier, è stato arrestato in Corea del Nord con l’accusa di aver commesso “atti ostili” nei confronti del regime.

S&D

Non è la prima volta che lo stato asiatico detiene cittadini americani con accuse di spionaggio o minacce nei confronti della nazione: solo nel mese di gennaio 2016, la Cnn aveva riportato la notizia di uno statunitense, Kim Dong Chul, arrestato dal governo di Pyongyang, e ad aprile 2015 uno studente newyorchese, Joo Won-moon, era stato tratto in arresto e trattenuto nel paese per sei mesi.

Nonostante queste faccende si ripetano con una certa frequenza, sono diversi i turisti che dal resto del mondo, compresi Europa e Stati Uniti, decidono di visitare il paese guidato dal Brillante Compagno, come è noto in patria il leader Kim Jong-un.

Nell’ipotesi di un viaggio di piacere, quali sono dunque i requisiti che un turista italiano dovrebbe possedere per recarsi in Corea del Nord? E quali le procedure da seguire una volta sul posto?

Innanzitutto è necessario possedere un passaporto valido per almeno sei mesi dalla data di arrivo nel paese. Oltre al passaporto è d’obbligo il visto, che va richiesto e approvato dall’ambasciata della Corea del Nord in Italia, con sede a Roma, e non è escluso che questa contatti l’aspirante visitatore per un colloquio telefonico.

Il visto si può ottenere solo attraverso un’agenzia di viaggi, anche nel caso di soggiorni individuali, ed è la stessa agenzia che solitamente si mette in contatto con l’ambasciata.

Un’importante limitazione è quella che vede l’ingresso nel paese vietato a giornalisti e fotografi professionisti, con la giustificazione che questi riporterebbero al mondo un’immagine distorta e negativa del paese. Naturalmente sono previste pene severe da parte delle autorità nel caso un visto turistico venga in realtà utilizzato per svolgere attività giornalistiche.

Nel caso la propria richiesta venga accettata (di solito dopo un periodo di 21 giorni), l’unico modo per raggiungere il paese via aereo è utilizzare l’aeroporto di Pyongyang-Sunan, servito solo da due compagnie, Air Koryo (la compagnia di bandiera nordcoreana) e Air China. Vi è inoltre una linea ferroviaria che collega Pechino alla capitale nordcoreana.

Per i non residenti è inoltre vietato condurre autoveicoli sul suolo del paese. Non è inoltre assolutamente consentito il passaggio, tramite qualsiasi mezzo di trasporto, in Corea del Sud.

I controlli doganali all’ingresso prevedono perquisizioni rigorose e l’obbligo di dichiarare oggetti come telefoni cellulari, Pc portatili, radio, apparecchi GPS e materiali editoriali. Nel paese non è possibile utilizzare carte di credito, bancomat o schede prepagate, ed è dunque necessario utilizzare dollari statunitensi, euro o renminbi (valuta cinese).

L’ambasciata d’Italia non è presente nel paese, e la competenza spetta dunque all’ambasciata d’Italia a Seul, Corea del Sud, mentre nella capitale del Nord Pyongyang è possibile rivolgersi ad ambasciate di altri paesi europei, in particolare Svezia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca e Romania.

I viaggi organizzati prevedono sempre la presenza di guide locali in grado di comunicare in inglese, che solitamente conservano anche i visti dei turisti durante il periodo del soggiorno.

Le guide sono incaricate di compiti solitamente non associabili al loro mestiere, come l’accertarsi che i turisti facciano solo foto consentite, vietando loro di immortalare edifici militari e di fotografare scene considerate sconvenienti per la reputazione del paese. Il contenuto delle macchine fotografiche viene inoltre controllato al momento di lasciare il paese.

È inoltre fatto obbligo di restare costantemente col gruppo, senza allontanarsi per proprio conto, nonché di rispettare alcuni riti obbligatori per i residenti così come per i turisti: l’esempio più noto è quello del Grand Monument, un’enorme statua del Grande Leader Kim Il Sung, ai piedi della quale ogni visitatore deve deporre un mazzo di fiori. 

— LEGGI ANCHE: LA COREA DEL NORD HA ARRESTATO UNO STUDENTE AMERICANO 

— LEGGI ANCHE: IL MIO VIAGGIO IN COREA DEL NORD. Ludovico Tallarita ha raccontato a TPI il suo viaggio dentro il regime di Pyongyang  

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