La vita quotidiana di una escort in Italia

Il progetto fotografico di Francesca Turrin racconta la vita normale di Joyce, andando oltre la sua professione di escort
Joyce vive in Italia da quando aveva 28 anni, in un piccolo centro cittadino, è d’origine brasiliana ed è mamma di quattro figli. Si fa chiamare “Angelica”.
A Joyce piace sorridere, vivere la vita e la luce della sua cucina quando arriva il sole. Ama profondamente i suoi figli, i suoi amici e la sua terra d’origine. Ama anche il suo gatto, le serie tv e ballare. Soprattutto, Joyce crede nell’amore.
In questo progetto fotografico Joyce ha mostrato la sua intimità senza alcun filtro. Per Joyce, racconta la fotografa che l’ha ritratta, l’atto sessuale può essere uno strumento di inclusione del proprio corpo, ma di totale esclusione di sé stessi.
La sessualità può essere vissuta come unico legame possibile, ma escludendo ogni forma di coinvolgimento sentimentale. L’amore, quello vero, sta altrove.
Questa serie di fotografie nasce dal desiderio di raccontare il quotidiano di questa donna senza soffermarsi sulla professione che esercita, per evitare che l’attenzione si concentri, alimentata da preconcetti, solo su questo aspetto.
Per usare le parole di Joyce, “una seconda chance possiamo donarla a chiunque, anche a noi stessi”.
Il reportage di Francesca Turrin affronta la dinamica dell’inclusione e dell’esclusione della prostituzione. In Italia vi è una forte dominante di reclusione sociale, dettata dall’illegalità. Spesso, la visione collettiva delle prostitute porta a escludere la loro quotidianità, associandole esclusivamente al loro lavoro. Questo contribuisce all’emarginazione sociale della persona, confinandola in quell’unico contesto.
Francesca Turrin è una fotografa ventitreenne che vive e lavora a Milano. Nel 2012 si è diplomata all’Istituto di fotografia “Icp Falcone” di Gallarate. Collabora con numerosi fotografi di moda del Superstudio13 di Milano.