Le vedove indiane che sfidano i pregiudizi all’Holi Festival
Nella tradizione induista, le vedove sono spesso ostracizzate dalla società, ma quest'anno un gruppo di donne ha partecipato al festival dei colori
Il 21 marzo, migliaia di persone si sono riunite nel tempio di
Vrindavan, nello stato indiano dell’Uttar Pradesh, per celebrare l’Holi
Festival, ovvero la festa indiana dei colori che segna il passaggio dall’inverno alla
primavera.
In questa edizione 2016, però, c’è stato anche un evento
fuori programma molto significativo: un folto gruppo di donne vedove ha preso
parte ai festeggiamenti (che prevedono di danzare e cospargersi di polveri colorate), nonostante la tradizione induista impedisca a questa categoria di partecipare.
L’induismo esige infatti che le donne rinuncino ai piaceri terreni
dopo la morte dei loro mariti, e una volta vedove sono spesso ostracizzate
dalla società e considerate maledette. Solitamente, quindi, le feste come l’Holi,
considerate di buon auspicio, sono vietate per le vedove indù, viste come
portatrici di sfortuna.
“I tempi sono cambiati in meglio. La gente non ci guarda
più come fossimo maledette. Quando vedo questi bambini non avere inibizioni nel
condividere le loro gioie con le donne come me, mi sento molto felice”, ha
dichiarato al Times of India Rasia, una donna del luogo che ha perso il marito all’età di 17 anni e che ora ne ha 65.