La storia dell’ultimo secolo attraverso le persone dell’anno di Time
Il 3 marzo 1923 veniva pubblicato il primo numero della celebre rivista statunitense, che dal 1927 cominciò la tradizione di celebrare le figure più influenti dell'anno
Il 3 marzo del 1923 veniva pubblicato negli Stati Uniti il primo
numero della rivista TIME, uno dei settimanali più noti e longevi in circolazione.
Fondata da Briton Hadden e Henry Robinson Luce (che avrebbe
poi dato vita anche a Fortune nel
1930 e a Life nel 1936), la rivista
nel corso degli anni si è diffusa in moltissime case statunitensi, diventando
un punto di riferimento per un’informazione autorevole.
Il primo numero costava quindici centesimi di dollaro, era
in bianco e nero, era lungo trentadue pagine e gli articoli erano disposti su tre
colonne. In copertina era ritratto il politico repubblicano Joseph Gurney
Cannon, che all’epoca era in procinto di ritirarsi dalla vita pubblica, e nel
resto del giornale era possibile trovare citati i nomi di Mussolini, Trotzkij o
Charlie Chaplin. (Sul sito della rivista
è possibile “sfogliare” l’intero numero in formato digitale)
Se quindi fin dal primo numero TIME ebbe modo di lasciare ai
posteri la celebrità dei personaggi ritratti sulle sue copertine, fu solo
alcuni anni dopo che nacque una delle sue tradizioni più note: la copertina del
mese di dicembre, quella dedicata all’”uomo dell’anno” (poi rinominata “persona
dell’anno” per evitare discriminazioni sessuali).
Alla fine del 1927, infatti, i redattori della rivista del
tempo si resero conto che non erano riusciti a mettere Charles Lindbergh in
copertina, nonostante avesse realizzato in maggio la storica prima trasvolata
in solitario dell’Oceano Atlantico. Decisero quindi di recuperare l’errore
definendolo “Uomo dell’anno”, come ripiego per non aver coperto a
sufficienza la notizia nei numeri precedenza.
Secondo i redattori attuali, la scelta deve essere allo
stesso tempo incentrata su qualcuno che abbia portato le novità maggiori dell’anno
nel mondo, sia su qualcuno la cui opera possa essere ricordata nel tempo e
continui in seguito ad essere influente. Questo naturalmente vale nel bene e
nel male, basti ricordare i nomi di Hitler, finito in copertina nel 1938, e di
Stalin, addirittura comparso due volte nel 1939 e nel 1942.
Non solo “uomini” in senso stretto, però: già nel 1936
Wallis Simpson, la donna americana divorziata e senza titoli nobiliari che
divenne l’amante di Edoardo VIII d’Inghilterra, ebbe la sorte di diventare la “persona
dell’anno”. In seguito, perfino far parte della razza umana non fu più un
requisito necessario per il titolo, se si pensa al caso del 1982, in cui fu “Il
computer”, come nuovo oggetto pronto a conquistare il mondo, ad essere eletto.
Ci sono poi stati i casi in cui non si trattava di una sola
persona, ma di una categoria, come nel 2011, quando comparve “Il contestatore”,
pensando alle rivoluzioni della primavera araba, oppure “Voi”, con l’immagine
di un video di YouTube vuoto, nel 2006, a significare la presa di potere dei
singoli produttori di contenuti nell’era del web 2.0.
Per celebrare l’anniversario della prima uscita, a TPI
abbiamo raccolto alcune delle copertine raffiguranti le “persone dell’anno” di
TIME più significative dal 1927 in poi. Attraverso queste immagini,
raffiguranti uomini, donne e perfino oggetti che hanno fatto la storia, è
possibile fare un’ideale carrellata delle figure che hanno segnato il Novecento
e che stanno segnando il ventunesimo secolo.