I tatuaggi dei sopravvissuti al Bataclan per sconfiggere il trauma
Molti dei sopravvissuti all'attacco terroristico in cui morirono 130 persone provano a sconfiggere il dolore con dei tatuaggi sulla loro pelle
“Ero immersa nel sangue, ricoperta di corpi. Ho avuto la sensazione di camminare con dei cadaveri sulle spalle”. La 32enne Laura Leveque, due anni dopo l’incubo del Bataclan, si porta dietro orribili ricordi, ma anche la voglia di ripartire.
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Quel 13 novembre di due anni fa una serie di attacchi terroristici a Parigi uccideva 130 persone, ferendone più di 350. La maggior parte delle vittime è stata uccisa durante il concerto degli Eagles of Death Metal nella sala del Bataclan.
Oggi, molti dei sopravvissuti provano a sconfiggere il dolore con dei tatuaggi sulla loro pelle, dei segni che – come quella notte – non si cancellano, ma che sono anche il simbolo della loro resilienza.
Dopo essere sopravvissuta, Laura ha deciso di tatuarsi un corvo, un’eclissi e un serpente che si morde la coda. Il tatuaggio, immortalato dal fotografo di Afp Joel Saget per una serie di scatti nel 2017, dice molto su quello che Laura ha passato. Ma, ancora di più, sono i suoi occhi a parlare.
Fanny, che al Bataclan ha perso il suo compagno Olivier, sulla sua pelle ha scritto invece la frase: “A volte hai bisogno…di lasciar andare le cose”. Mentre Sophie, ferita da due proiettili alla gamba quella sera, ha coperto le sue cicatrici tatuandosi Calavera Catrina, un’icona del giorno dei morti in Messico.
David Fritz Goeppinger, 25 anni, era tra le persone prese in ostaggio al Bataclan, liberate dopo alcune ore. Ha scelto di tatuarsi la data dell’attacco al Bataclan in numeri romani. Ha aggiunto V/V per indicare lui e i suoi 4 amici, tutti vivi prima e dopo l’attacco.