La paralisi del sonno raccontata attraverso alcune illustrazioni
Rebis Alobar è un artista statunitense che soffre da 15 anni di narcolessia e ha deciso di trasformare in arte le sue terrificanti visioni
La paralisi del sonno è un disturbo che si può verificare al momento del risveglio o, più raramente, prima di addormentarsi; e consiste nell’essere coscienti durante un sogno, ma impossibilitati a muoversi.
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Per il sollievo di chi ne soffre, non dura molto – un paio di minuti circa, se non proprio pochi secondi -, ma resta comunque un’esperienza inquietante e suggestiva.
La paralisi del sonno è causata dal lento risveglio dei muscoli dopo la notte: durante la fase REM, quella in cui il sonno è più profondo e si fanno i sogni, i nostri occhi si muovono, ma tutto il resto del corpo è immobile.
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La paralisi avviene nel momento in cui la mente esce dalla fase REM e comincia il suo risveglio prima dei muscoli del corpo, che rimangono intorpiditi per qualche minuto.
E, ovviamente, l’unione di attività onirica vissuta pochi attimi prima e stato di veglia ancora da raggiungere completamente, provoca allucinazioni e visioni collegate all’ansia e alla paura.
Secondo il Journal of Sleep Research, su più di 800 intervistati quasi il 30 per cento dei pazienti ha dichiarato di aver sperimentato almeno un episodio di paralisi del sonno nel corso della vita, mentre solamente l’8 per cento ha riferito di episodi più frequenti.
Comunque, la paralisi del sonno è un disturbo che si verifica molto spesso, anche se le persone che non l’hanno mai sperimentato la confondono spesso per un semplice incubo.
È quello che vive da anni Rebis Alobar, un ragazzo statunitense che sognava di diventare un pilota da combattimento e di frequentare l’Accademia aeronautica degli Stati Uniti dopo essersi diplomato.
Ma prima ancora di poter mettere in pratica i suoi sogni, gli è stata diagnostica la narcolessia, un disturbo del sonno riconoscibile soprattutto per la sua capacità di causare attacchi di sonno profondo apparentemente casuali durante i normali periodi di veglia.
Oltre a questo, le persone che soffrono di narcolessia, subiscono anche insufficienza muscolare, o cataplessia, allucinazioni, sogni intensi e vividi, e paralisi del sonno.
Dopo aver sperimentato per 15 anni questo tipo di disturbi, Alobar ha deciso di rendere in arte le sue visioni oniriche.
“È come se ci fosse una verità eterea profondamente nascosta che possiamo vedere quando dormiamo”, ha raccontato a BoredPanda.
“Ma ci viene comunicata non simbolicamente, vale a dire che il nostro Io, durante la veglia, non può mai trovare un modo per esprimere queste verità perché, mentre il nostro subconscio può comprendere il non simbolico, le nostre menti coscienti sono in grado di usare solo simboli per comunicare”.
“Mi piace pensare in questo modo: dire che c’è una sfera bella e luminosa che rappresenta una conoscenza più profonda. Quando la guardi direttamente impari una verità più profonda”.
“Ma questa sfera può esistere solo all’interno di una vasca di catrame denso, il catrame che rappresenta la mente durante lo stato di sonno e il subconscio. Non appena provi a tirarne fuori il nucleo, esso si dissolve e tutto ciò che hai è il catrame”.
“Quindi lanci quel catrame su una tela più velocemente che puoi e un’immagine prende forma. Questi dipinti sono un tentativo di rendere simbolico ciò che non può essere espresso nel simbolismo. Vengono da una parte della mia mente che è stata molto vicina a una verità più grande”, ha spiegato Alobar della sua arte, che rappresenta i suoi sogni “coscienti”.
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