Sei illustrazioni sulle vittime dei luoghi comuni
Le illustrazioni della studentessa polacca Katarzyna Babis sfatano importanti luoghi comuni per difendere le vittime di bullismo che troppo spesso vengono sottovalutate
La depressione non è uno stato d’animo. Lo stupro non è un complimento. Gay non è un insulto. Definire qualcosa da ragazza nemmeno è un insulto. Anche gli uomini possono essere vittime di violenza domestica. L’anoressia non è un problema di costituzione. Troppo spesso, venire etichettato in una di queste categorie – così come vengono chiamate da molti che le considerano tali – equivale a essere presi poco sul serio, con il risultato di venire emarginati.
Le illustrazioni della studentessa polacca Katarzyna Babis sfatano importanti luoghi comuni al riguardo e hanno l’obiettivo di difendere tutte quelle vittime di bullismo che, anziché essere aiutate, vengono sottovalutate o considerate folli. “Molti dei miei amici hanno avuto esperienze del genere nella loro vita e io voglio aiutarli. Quel che desidero è utilizzare la mia popolarità sui social network a fini benefici. Credo sia fondamentale che le persone sappiano di non essere sole”, ha detto Babis.