Violenti scontri tra polizia macedone e migranti a Idomeni
Gli agenti hanno represso un tentativo dei migranti del centro d'accoglienza di scavalcare il confine, in un atto che Atene ha definito "pericoloso e deplorevole"
Centinaia di migranti sono stati feriti domenica 10 aprile al
centro d’accoglienza di Idomeni, Grecia, durante alcuni scontri con la polizia di confine macedone, che ha
sparato proiettili di gomma e gas lacrimogeni sulla folla, in un atto che Atene
ha definito “pericoloso e deplorevole”.
L’offensiva della polizia sarebbe scaturita dal tentativo di
un folto gruppo di immigrati ospiti del centro di accoglienza di attraversare la recinzione di confine, secondo un
funzionario macedone.
La polizia ha inoltre confermato solo l’uso dei lacrimogeni,
negando quello dei proiettili, nonostante rappresentanti di Medici Senza
Frontiere abbiano invece dichiarato che delle circa 300 persone prese in cura
dopo gli scontri, più di 40 hanno riportato ferite causate da proiettili di
gomma.
Secondo un comunicato dell’organizzazione, “Circa 30 bambini tra i cinque e i quindici anni hanno ricevuto cure mediche per gli effetti dei lacrimogeni. Due giovani pazienti hanno detto di essere stati portati in territorio macedone insieme ad altre dieci persone e di essere stati picchiati per un’ora dalla polizia.
Oltre 30 pazienti hanno ricevuto assistenza psicologica perché erano in stato di shock. Sette persone con ferite aperte o sospette fratture sono state trasferite in un ospedale locale”.
La polizia di Skopje ha riportato il ferimento di tre dei
suoi agenti, e ha giustificato l’attacco dichiarando che i migranti avrebbero
dato inizio allo scontro lanciando pietre contro gli agenti presenti al confine.
George Kyritsis, portavoce dei coordinatori del governo
greco per l’immigrazione, ha dichiarato che l’uso della forza è stato inaccettabile:
“L’uso indiscriminato di sostanze chimiche, proiettili di gomma e granate
assordanti contro persone vulnerabili, e in particolare senza ragioni di tale
forza, è un atto pericoloso e deplorevole”, ha detto.
Secondo un portavoce della polizia macedone la situazione al
confine è ora sotto controllo, ma ancora tesa.