Ritrovare se stessi attraverso la fotografia
Il fotografo Nemanja Milenković, sin da piccolo vittima di bullismo, racconta nei suoi autoritratti i sentimenti che hanno segnato la sua infanzia
“Sin dall’infanzia sono sempre stato più grasso degli altri bambini della mia scuola. Avevo le guanciotte e la pancia e non ho mai pensato a cosa sarebbe potuto cambiare se fossi stato più magro. Ho sempre scelto i miei amici in base alla loro bellezza interiore, e non mi è mai importato di che aspetto avesse una persona. Poi alle elementari hanno cominciato a prendermi di mira…”.
Inizia così il racconto che Nemanja Milenković, un giovane fotografo serbo, fa della sua infanzia segnata da nomignoli e insulti, veri atti di bullismo che lo hanno portato a chiudersi in se stesso e a perdere l’autostima. Nemanja, durante l’adolescenza, è caduto nel tunnel dell’anoressia, della depressione e ha sofferto di un disturbo ossessivo-compulsivo.
Ciò che ha dato al giovane la forza di esprimere le proprie emozioni e la possibilità di avere una via di fuga dal mondo reale è stata la fotografia. Namanja ha cominciato a scattare degli autoritratti in bianco e nero nella sua soffitta, liberando la sofferenza che fino a quel momento aveva tenuto dentro di sé. “La fotografia mi ha insegnato che il nostro corpo è parte del nostro essere”, ha scritto.
Nemanja Milenković ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Novi Sad, in Serbia. Ha avuto la possibilità di raccontare la sua storia e pubblicare le sue foto in varie riviste online. Ora racconta di essere felice di chi è diventato e consiglia a chiunque abbia problemi con il proprio peso di essere sempre fieri di se stessi “perché ognuno di noi è unico e speciale”.