I figli unici della Cina
35 cittadini cinesi nati fra il 1979 e il 2014: tutti figli unici e ciascuno rappresentativo del proprio anno di nascita, quando c'era ancora la politica del figlio unico
Per la prima volta dopo oltre trent’anni, il 29 ottobre 2015 la Cina ha messo ufficialmente fine alla politica del figlio unico e permetterà alle famiglie cinesi di avere fino a due figli. La politica del figlio unico stabiliva che le famiglie residenti in città non potevano avere più di un bambino e le coppie di campagna potevano averne un secondo solo se il primo era una femmina.
Per questo motivo, il tasso di natalità nel Paese ha raggiunto la cifra di 1,4 bambini per donna, ben al di sotto del tasso necessario per garantire un costante ricambio generazionale, pari a 2,1 per donna, come abbiamo scritto qui.
Il fotografo argentino di Reuters Carlos Barria, che adesso vive a Shanghai in Cina, ha fotografato diversi cittadini cinesi nati fra il 1979 e il 2014, ciascuno rappresentativo del proprio anno di nascita: da un uomo oggi trentaseienne nato alla fine degli anni Settanta a un bambino nato nel 2014.
La serie è composta da 35 scatti, ciascuno per ogni figlio unico quando ancora vigeva la politica del figlio unico in Cina. A tutte le persone fotografate l’artista ha chiesto, alla fine del servizio fotografico, se avessero voluto un fratello. Le reazioni sono state diverse, a volte sorprendenti.
“Molti bambini sostenevano di non volere un fratello o una sorella perché avrebbero dovuto condividere i giocattoli; gli adolescenti dicevano che sarebbe stato un problema perché i genitori non avrebbero potuto pagare gli studi per entrambi; gli adulti, invece, lamentavano di soffrire di solitudine e che più di tutto avrebbero desiderato non essere figli unici”, spiega Barria.
(Qui sotto il video dell’intervista al fotografo Carlos Barria che parla del suo ultimo progetto)