A Berlino gruppi di estrema destra protestano contro la cancelliera Merkel
Le strade della capitale tedesca sono state invase anche da manifestanti anti-fascisti che hanno replicato alla marcia xenofoba. Il racconto di Michelangelo Fano per TPI
Diverse manifestazioni da parte di estremisti di destra si sono tenute nella giornata di sabato 5 novembre nel centro di Berlino. A manifestare sono stati diversi simpatizzanti di gruppi e partiti di estrema destra, come Pegida e Afd, che col motto Merkel muss weg (Merkel deve andarsene) hanno attraversato il cuore della capitale tedesca, partendo dalla stazione centrale fino ad arrivare ad Alexanderplatz.
Sale così a quattro il numero di proteste di questo genere tenutesi a Berlino dall’inizio del 2016, il che oltre a indicare la persistente insoddisfazione nei confronti della cancelliera tedesca Angela Merkel, mostra il crescente sentimento xenofobo all’interno del Paese.
In un giorno freddo e piovoso, non sono mancate comunque le contro-proteste da parte di diversi movimenti anti-fascisti e di sinistra, i quali hanno cercato di contrastare verbalmente gli altri manifestanti.
I sostenitori di sinistra, mostrandosi alla fine più numerosi rispetto ai simpatizzanti xenofobi, 800 contro 600 persone, si sono fatti sentire con canti anti-fascisti, come: Es gibt kein Recht auf Nazi Propaganda (“Non c’è un diritto alla propaganda nazista”), Nieder mit der Nazi Welt (“Abbasso il mondo nazista”) e Ihr habt den Krieg verloren (“Voi avete perso la guerra”).
A mantenere l’ordine sono stati oltre mille agenti, secondo quanto riferito dalla polizia municipale di Berlino, i quali sono riusciti a non far entrare in contatto i due gruppi.
A Berlino si respira un’aria di tensione dopo le ultime elezioni regionali del 18 ottobre scorso, quando il partito populista di estrema destra Afd (“Alternative für Detuschland”) ottenne il 14,2 per cento dei consensi riuscendo così a entrare nel parlamento berlinese, mentre le forze principali della città composte da i cristiano-democratici della CDU e i socialisti della SPD, hanno dovuto vedersela con un calo decisivo di consensi e con la fine della loro “grande coalizione“.