La storia di un tossicodipendente salvato dall’amica di infanzia
Il consumo di eroina tra i kenioti è stimato tra le 20mila e le 55mila persone. Patrick era tra queste, ma Wanja Mwaura, sua ex compagna di classe, gli ha salvato la vita
Patrick Hinga era un uomo completamente perso, sopraffatto dalla droga e senza una dimora, fino a quando non ha rincontrato Wanja Mwaura, una sua ex compagna di classe che ha deciso di prendersi cura di lui nel duro e lungo percorso di disintossicazione salvandogli la vita.
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È successo in Kenya, dove Patrick per anni ha lottato con problemi legati alla dipendenza dalla droga.
Tutto è iniziato a scuola, da cui era stato espulso perché aveva l’abitudine di fare uso di droghe, prima marijuana e poi eroina, per finire poi in un ospedale. Lì era diventato famoso per le sue fughe.
Patrick non mostrava segni di ripresa e alla fine scappò via una volta per tutte e cominciò a vagare per le strade di Nairobi, drogandosi dove poteva.
Poi i primi di ottobre del 2017 ha incontrato la sua vecchia compagna di scuola Wanja Mwaura, 32 anni, che era diretta al mercato quel giorno, a Lower Kabaete, non lontano dalla capitale keniota.
Patrick l’ha chiamata. Wanja non l’ha riconosciuto subito, ma quando Patrick “Hinga” Wanjiru, 34 anni, le ha detto il suo nome, a Wanja è tornato in mente tutto, sotto shock, e si è ricordata di Patrick, che conosceva da quando aveva sette anni.
Al momento di questo incontro, a più di 15 anni dall’ultima volta che si erano visti, Patrick vagava per le strade da oltre un decennio. Non assomigliava affatto all’amico d’infanzia che ai tempi della scuola era soprannominato “Pelé”, per le doti calcistiche.
“Da allora ho deciso che dovevo fare qualcosa per aiutarlo”, ha raccontato Wanja alla Bbc.
Sui social Wanja ha lanciato un appello ai suoi amici per raccogliere fondi che le sarebbero serviti per pagare le cure della riabilitazione dalla droga per Patrick.
Con la campagna di crowdfunding Wanja Mwaura è riuscita ad assicurare a Patrick i primi giorni di cura al centro di riabilitazione al Chiromo Lane Medical Center di Nairobi.
Wanja sul suo profilo Facebook postava le foto per mostrare i miglioramenti del suo amico Patrick con orgoglio.
Un uomo d’affari di Mombasa, la seconda città più grande del Kenya, Fauz Khalid, ha trovato il post di Wanja su Facebook e ha deciso di condividere le foto su Twitter, il suo post è stato condiviso più di 50mila volte.
I media kenioti hanno iniziato a raccontare questa storia e il Chiromo Lane Medical Center ha deciso di coprire per intero il trattamento di Hinga.
“Wanja è un angelo mandato da Dio. Le devo la mia vita” ha dichiarato Hinga alla Bbc.
Dati sul consumo di eroina in Kenya
Secondo l’International Drugs Policy Consortium, il centro mondiale che studia il fenomeno della droga, il consumo di eroina tra i kenioti è stimato tra le 20mila e le 55mila persone.
Il Kenya non ha una struttura di riabilitazione dalla tossicodipendenza finanziata dal governo; le strutture sono tutte private.
La maggior parte dell’eroina mondiale viene prodotta in Afghanistan e raggiunge i mercati dell’Europa e del Nord America attraverso l’Asia centrale e i Balcani.
“Sfortunatamente, c’è ancora un grande stigma sull’uso di droga in Kenya” dice Wanja. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui il governo non fornisce un trattamento gratuito di riabilitazione dalle tossicodipendenze.