Acque cinesi inquinate

Secondo alcuni test effettuati dal governo cinese, il 60 per cento delle acque sotterranee del Paese è inquinato
La veloce crescita dell’industria cinese degli ultimi decenni ha provocato numerosi problemi ambientali alla Cina. Dopo aver effettuato quasi 5.000 test in 203 città del Paese, il governo ha riferito che il 60 per cento delle acque sotterranee è inquinato.
Nel 2013 fonti governative hanno affermato che il 78 per cento delle acque che si trovano sotto la vasta pianura della Cina del Nord non è potabile. Questa pianura si estende per quasi 410mila chilometri quadrati e rappresenta l’area più densamente popolata del Paese.
Esperti ambientali e sanitari sostengono che l’aumento dei casi di cancro tra gli abitanti lungo le rive del fiume Huai, nel centro della Cina, sia in larga parte dovuto all’inquinamento delle acque in quella stessa regione.
Lo scorso 16 aprile 2015 il governo cinese ha pubblicato un piano di azione per il controllo e la prevenzione dell’inquinamento acquifero. Nelle intenzioni del governo, il programma ambisce a migliorare entro il 2020 la qualità delle acque di sette importanti fiumi della Cina – tra cui lo Yangtze, lo Huáng Hé, Zhū Jiāng e Huai – e, per il 2050, l’eco-sistema acquatico di tutta la nazione.