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L’uomo che con il suo taxi soccorre le persone più povere dell’India

Immagine di copertina

Vijay Thakur da trent'anni gira per le strade di Mumbai trasportando a bordo della sua umile vettura i passeggeri più bisognosi

Oggi Vijay Thakur ha 75 anni e da trentadue anni a questa parte attraversa ogni giorno le strade di Mumbai, in India, a bordo del suo taxi giallo. 

S&D

Ma Vijay nella sua vita non è stato sempre un tassista. Dopo la laurea in ingegneria meccanica conseguita nei primi anni Ottanta, venne assunto da una della principali multinazionali attive nel settore informatico e tecnologico – la Larsen & Toubro – con sede a Mumbai. 

L’uomo aveva davanti a sé un futuro professionale assicurato e una vita perfetta. Uno stipendio dignitoso, una giovane moglie accanto, una bella casa e poi la notizia tanto attesa, l’arrivo del loro primo figlio. 

Ma una notte di marzo del 1982, la moglie Saroj al terzo mese di gravidanza avvertì delle fitte sempre più dolorose all’addome. Il marito allarmato si precipitò alla ricerca di un taxi disponibile per poter accompagnare la donna in un ospedale della città, nel più breve tempo possibile. 

Erano le due di notte, ma nessun tassista rispose alla chiamata di Vijay e solo dopo ore la coppia riuscì ad arrivare alla clinica privata Nanavati, nel centro della città. Ma era troppo tardi. Saroj ebbe un aborto spontaneo. 

Ogni volta che il ricordo di quella tragica serata riaffiora nella sua mente, Vijay rafforza la convinzione di aver fatto la scelta migliore, ossia quella di mettere al servizio della comunità – soprattutto delle persone più povere – sé stesso e la sua vettura. 

“Guadagnavo abbastanza a quell’epoca e pertanto sono stato in grado di investire i miei soldi per acquistare un taxi. Ma pensavo sempre a quelle persone che non potevano permettersi nemmeno un risciò”, ha raccontato l’uomo. 

La perdita del figlio segnò di fatto una svolta nella vita di Vijay e il desiderio di poter fare qualcosa per le persone in difficoltà divenne sempre più impellente. Ma le lunghe ore di lavoro nella multinazionale dove era impiegato non gli lasciavano molto tempo per pensare, diviso fra la carriera in ascesa e la voglia di mettersi al servizio delle persone più bisognose. 

Nel 1984, caso volle che la Larsen & Toubro decise di rivoluzionare il sistema pensionistico, permettendo ai suoi dipendenti di scegliere se rimanere sul posto di lavoro o andare in pensione prima del tempo. Vijay optò per la seconda soluzione, colse al volo l’opportunità e decise di investire i suoi risparmi nell’acquisto di una vettura e nel perseguimento della licenza di tassista. 

Una volta salito a bordo del suo taxi giallo, l’uomo non è più sceso e da più di tre decenni attraversa le strade della città trasportando a bordo della sua Fiat, a ogni ora del giorno e della notte, centinaia di passeggeri.

“Non dormo soprattutto fra le 2 e le 4 del mattino, perché sono questi i lassi di tempo in cui un paziente potrebbe avere più bisogno di un mezzo di trasporto per ogni tipo di emergenza”, ha raccontato l’uomo.  

Nonostante l’opposizione della moglie e della famiglia, Vijay continua a fare il suo lavoro. Non esiste un tariffario fisso, ciascuno è libero di pagare secondo le proprie disponibilità economiche. Non ha un orario predefinito, ma il taxi viaggia per tutta la città a seconda delle esigenze di chi ne usufruisce.

“Non faccio questo lavoro per soldi o per un ritorno pubblicitario. L’unica cosa che m’interessa e che le persone a cui fornisco un supporto e un aiuto, stiano bene”, ha confessato Vijay. 

Fino a oggi Vijay ha aiutato più di 500 persone bisognose e trasportato a bordo della sua umile vettura resa però accogliente dai colori vivaci dei copri sedili, migliaia di passeggeri. 

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