Il Ballo del Doge a Venezia
A Venezia, nell'ambito dei festeggiamenti per il Carnevale, si è svolto il 6 febbraio il Ballo del Doge, una serata in maschera ricca di costumi straordinari
Il Carnevale di Venezia è uno dei più conosciuti e apprezzati al mondo. La prima testimonianza risale al 1094, per la precisione a un documento del Doge Vitale Falier in cui si parla per la prima volta di divertimenti pubblici legati al Carnevale.
L’istituzione del Carnevale viene attribuita alla necessità della Serenissima di concedere alla popolazione, soprattutto ai ceti sociali più umili, un periodo dedicato al divertimento e ai festeggiamenti, durante il quale i veneziani e gli stranieri si riversavano nella città per far festa con musiche e balli.
L’utilizzo di maschere e di costumi garantiva l’anonimato, che consentiva di livellare le divisioni sociali. Il 6 febbraio 2016 si è svolta la 23esima edizione del Ballo del Doge nel palazzo storico Pisani Moretta, lungo il Canal Grande. Si tratta di uno degli eventi più famosi ed esclusivi della città, che attira ogni anno ospiti da tutto il mondo.
I biglietti per accedere alla cena e allo spettacolo successivo costavano fra gli 800 e i 2.000 euro. Ogni edizione porta con sé un nuovo tema, con costumi e allestimenti originali: quest’anno il Ballo del Doge ha portato in scena The Secret Gardens of Dreams: Oniricum, Immaginarium, Desiderium, che si lega al Giardino dell’Eden.
Al piano terra Oniricum, il Giardino dell’Eden, al primo piano Immaginarium, il Giardino dei Ricordi, al secondo piano Desiderium, il Giardino dei Sogni Proibiti.
L’evento è organizzato dall’Atelier Antonia Sautter, che ha disegnato anche i costumi indossati dagli ospiti.
Antonia Sautter, stilista e imprenditrice veneziana, è nota per la creazione di costumi storici che vanno dal 17esimo secolo fino ai primi del Novecento. Nel 1994 ha dato vita al Ballo del Doge, idea nata durante la collaborazione con Terry Jones, storico membro dei Monty Python, a un documentario della Bbc sulle crociate. Nel 1999 ha collaborato con Stanley Kubrick per la creazione di alcune delle maschere usate nel film Eyes Wide Shut.
Il fotografo italiano Filippo Venturi era presente. Su TPI le immagini di questa serata.