Scontri a colpi di machete in Sudafrica
A Durban e Johannesburg, migliaia di immigrati sono stati presi d'assalto perché ritenuti responsabili dell'alto tasso di disoccupazione nel Paese
Più di 2mila immigrati nella città portuale di Durban, nell’est del Sudafrica, sono stati vittima di un attacco condotto da cittadini sudafricani, convinti che gli stranieri siano i principali responsabili dell’alto tasso di disoccupazione nel Paese. Diversi negozi e attività commerciali di proprietà degli stranieri sono stati assaltati e saccheggiati.
Gli immigrati, armati di machete per difendersi dagli attacchi dei sudafricani, sono stati costretti a fuggire verso gli accampamenti costruiti sui campi sportivi intorno alla città. Il 16 aprile a Durban si è tenuta una marcia pacifica contro la xenofobia e le violenze verso gli immigrati, che ha contributo a far crescere la tensione e reiterare gli scontri. Negli ultimi sette giorni ci sono stati almeno quattro morti.
Le proteste si sono poi estese anche alla città di Johannesburg, dove ci sono stati altri scontri, a cui ha fatto seguito una manifestazione contro gli immigrati, durante la quale la polizia ha sparato proiettili di gomma e lacrimogeni per disperdere la folla. Le autorità hanno detto di aver arrestato finora almeno ventidue persone coinvolte negli attacchi.
Il Sudafrica ha una popolazione di circa 50 milioni di persone e si stima che ci siano 5 milioni di immigrati, il che equivale a circa il 10 per cento degli abitanti. Gli stranieri provengono principalmente da Somalia, Etiopia, Zimbabwe e Malawi, ma anche Cina e Pakistan. Il Sudafrica è anche il Paese con la maggiore disuguaglianza di reddito al mondo dopo il Lesotho. Il presidente del Sudafrica Jacob Zuma ha chiesto la fine delle violenze contro gli immigrati, e ha definito le aggressioni “oltraggiose e inaccettabili”.
Il Sudafrica rappresenta una delle mete più gettonate per i richiedenti asilo e per i rifugiati, e attualmente la nazione ne ospita più di 300mila, secondo quanto indicato dalle stime dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
La principale causa di questi scontri che hanno coinvolto cittadini sudafricani e immigrati risale a una dichiarazione della massima autorità Zulu, Goodwill Zwelithini, che ha detto che gli immigrati avrebbero dovuto “prendere le proprie valigie, e andarsene”. Gli Zulu rappresentano uno dei maggiori gruppi etnici in Sudafrica.