Gli ultimi lupi di mare
Un fotografo austriaco ha ritratto i tradizionali pescatori greci e le loro imbarcazioni, raccontando di un mestiere millenario in via di estinzione
La Grecia ha il maggior numero di barche da pesca registrate in Europa, così come molto numerosi sono i singoli pescatori. La pratica della pesca tradizionale sta però pian piano scomparendo, insieme a una tradizione millenaria.
Nel 2010 il fotografo austriaco Christian Stemper ha intrapreso il progetto Lupimaris, documentando la vita dei pescatori dell’isola greca di Paro, nel mare Egeo, e le antiche barche da pesca in legno tipiche della tradizione marinara del Paese – le cosiddette Kaikis.
In genere i pescatori greci hanno un rapporto speciale con le loro barche e di solito le danno lo stesso nome della moglie o della figlia. In alternativa vengono utilizzati i nomi di santi, in quanto nel Paese la pesca e la fede sono fortemente legate: non è raro dunque trovare su queste imbarcazioni tradizionali iconografie di San Nicola, il patrono dei marinai, o di Sant’Andrea, patrono dei pescatori – anche se la superstizione è considerata altrettanto importante.
“Tre anni più tardi sono tornato sull’isola per continuare il progetto ma almeno la metà delle barche che avevo precedentemente fotografato non esisteva più, in quanto erano andate distrutte, erano state abbandonate o vendute a turisti” ha dichiarato a TPI il fotografo, dimostrando che la pesca tradizionale greca è in via di estinzione, e le giovani generazioni non sembrano interessate a questo mestiere tanto affascinante quanto faticoso.
I pescatori ritratti da Stemper rappresentano dunque gli ultimi della loro “specie” e con Lupimaris il fotografo vuole metterne in luce le gesta e la bellezza con una serie di immagini che ne rappresentano i volti e l’ambiente in cui passano gran parte della loro vita: la barca.
(In basso, un video racconta il progetto Lupimaris)