Cosa porta con sé chi fugge da guerra e povertà
Gli sfollati che vivevano fuori dalle proprie case alla fine del 2014 erano quasi 60 milioni. Dal Messico alla Serbia, ecco che cosa portano via con sé i migranti
Rudy Williams, honduregno, porta con sé solo un deodorante, un paio di jeans e un paio di calzini puliti per il viaggio verso gli Stati Uniti. Per Mohamed Ayub, pakistano, arrivato nell’isola greca di Kos, l’oggetto a lui più caro è un portafoglio vuoto, mentre la guatemalteca Jennifer Mendez porta con sé un libro.
Alcuni fotografi dell’agenzia giornalistica Reuters hanno ritratto i migranti durante il loro esodo, con gli effetti personali che portano con sé durante il viaggio. Malgrado l’attenzione mediatica si sia concentrata su un’Europa che annaspa di fronte all’emergenza migranti nel Mediterraneo, il fenomeno migratorio non riguarda solo il vecchio continente.
Oggi nel mondo una persona ogni 122 è un rifugiato, uno sfollato interno o un richiedente asilo. Secondo il rapporto annuale dell’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) pubblicato il 18 giugno, le migrazioni forzate provocate da guerre e persecuzioni hanno registrato livelli record.Il numero di rifugiati ha superato per la prima volta dalla seconda guerra mondiale la cifra di 50 milioni.
Gli sfollati che vivevano fuori dalle proprie case alla fine del 2014 erano 59.5 milioni, in netto aumento rispetto ai 51.2 milioni del 2013.
Alla fine dell’anno scorso, si registravano 19.5 milioni di rifugiati, di cui più della metà era un bambino; 38.2 milioni erano sfollati; e 1.8 milioni erano richiedenti asilo.