Food Photographer of the Year: le foto di cibo più belle al mondo
Come ogni anno, anche nel 2018 sono stati assegnati i premi per le migliori foto di cibo. Il concorso è sponsorizzato da Pink Lady, un noto marchio di mele.
Sono stati assegnati i premi del Food Photographer of the Year 2018. Si tratta di un concorso che ogni anno premia le migliori foto di cibo, la food photography, in tutto il mondo.
Il concorso è sponsorizzato da Pink Lady, un noto marchio di mele.
I premi sono assegnati a fotografi dilettanti e professionisti per l’eccellenza nella fotografia alimentare. Il premio sostiene Action Against Hunger, un’organizzazione di aiuti umanitari specializzata nel salvare la vita di bambini malnutriti nei paesi più poveri del mondo.
Le foto finaliste sono state scelte tra le oltre 8.000 presentate.
I trucchi per fotografare al meglio il cibo
Una delle abitudini più diffuse tra gli aspiranti fotografi è quella di fotografare i piatti, al ristorante e a casa. Ma sono pochi quelli che sanno farlo davvero bene.
La primissima regola è che il cibo deve sembrare delizioso a chi lo guarda.
Il più grande errore che le persone fanno quando fotografano il cibo è accontentarsi dell’illuminazione anche quando questa è scarsa o non all’altezza.
Una bella giornata di sole e un luogo della casa che sia ben illuminato con la luce solare è un buon punto di partenza, ma con pochi soldi si possono acquistare anche un riflettore e un pannello di gommapiuma bianco, ottimi per bilanciare le ombre sull’immagine.
“C’è sempre una ‘star’ tra i cibi nella foto, e i colori, le forme e gli equilibri circostanti funzionano come ‘cast non protagonista’”, spiega Velsverg. Lo scopo è avere un punto focale chiaro ma anche diversi livelli di profondità.
Infine, dopo aver scattato la foto una parte fondamentale riguarda la post-produzione, che Krieger e Velsberg effettuano con Adobe Lightroom, ma che si può svolgere anche con applicazioni come VSCO e Snapseed.
È utile esaltare i colori, ma non bisogna esagerare con i filtri per far sì che l’immagine perda ogni naturalezza. E che il cibo risulti poco reale, e appetibile.