Le ragazze skater di Kabul
Alcune bambine afghane hanno deciso di sfidare i divieti della società sugli skateboard, grazie a una Ong che promuove la loro crescita ed educazione
Skateistan è un’organizzazione non governativa di Kabul, nata nel 2007, che si occupa di insegnare ai bambini ad andare sullo skate. Il fondatore Oliver Percovich, skateboarder australiano, voleva “creare un luogo di contatto tra i bambini e le bambine, indipendentemente dalla loro estrazione sociale, dalla loro etnia o dalla loro età.”
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Più della metà degli studenti sono bambini che lavorano in strada, e oltre il 40 per cento sono femmine. Ed è proprio per le bambine che andare sullo skate può diventare fondamentale, promuovendo la loro crescita ed educazione.
In molte comunità afghane, alle donne è vietato guidare la bicicletta. Lo skateboard rappresenta quindi un mezzo alternativo per fare attività fisica e prendere coscienza delle proprie capacità, oltre che un’occasione per incontrare i propri coetanei e divertirsi, come testimoniano le foto scattate da Jessica Fulford-Dobson.
Il suo reportage, intitolato Skate Girls of Kabul, è espressione di libertà, uguaglianza e progresso. “Con i loro skateboard in mano, le bambine in queste foto rappresentano tutte le ragazze del mondo che vogliono un’educazione e la libertà di fare sport”, ha detto Jessica.
Nel settembre del 2012 quattro membri dell’organizzazione Skateistan sono rimasti uccisi in un attacco suicida contro una struttura della Nato a Kabul, ma la tragedia non ha fermato né Oliver né le ragazze afghane, che continuano a sfidare i pregiudizi della società con i loro skateboard.