La Croce Rossa evacua anziani e disabili da Aleppo est
Nel frattempo Assad chiarisce che la guerra continuerà anche dopo la riconquista di Aleppo
La Croce Rossa ha comunicato di aver evacuato nella notte di mercoledì 7 dicembre 148 persone, la maggior parte anziani e disabili, rimasti intrappolati nella prima linea dei combattimenti tra l’esercito lealista e i ribelli ad Aleppo.
Molti di loro erano feriti e incapaci di muoversi. Altri undici erano già morti prima che potessero essere salvati dai soccorritori a causa delle ferite e della mancanza di cibo e medicinali.
L’evacuazione è stata condotta nella notte di mercoledì 7 dicembre dalla Croce Rossa e dalla Mezzaluna Rossa, poco dopo che l’esercito siriano aveva riconquistato il quartiere della Città Vecchia di Aleppo.
Nelle tre settimane precedenti, l’esercito siriano ha riconquistato il 75 per cento di Aleppo est, che i ribelli avevano controllato per quattro anni. Centinaia di persone sono morte e migliaia sono state costrette a fuggire.
Ma circa 100mila potrebbero essere ancora sotto assedio nelle aree controllate dagli ultimi ribelli, senza cibo, acqua e ospedali in funzione.
Nelle prossime ore il ministro degli Esteri Sergei Lavrov dovrebbe incontrarsi con il segretario di Stato John Kerry per discutere su un cessate il fuoco che permetta ai ribelli di ritirarsi.
Nel frattempo, in un’intervista apparsa giovedì sul quotidiano Al Watan, il presidente siriano Bashar al-Assad ha chiarito che “la guerra non finirà fino a quando il terrorismo non sarà eliminato. Ci sono terroristi in altre aree, e quindi anche se finiamo ad Aleppo, continueremo la guerra contro di loro”.
Tuttavia, secondo il presidente, “tutti gli occidentali e gli Stati regionali si affidano alla Turchia per applicare il loro progetto incendiario e distruttivo in Siria e nel sostenere i terroristi”.
E “poiché la Turchia ha gettato tutto il suo peso, e (il presidente turco) Erdogan ha scommesso tutto su Aleppo il fallimento della loro battaglia ad Aleppo significa una trasformazione totale del corso della guerra in tutta la Siria, e quindi un fallimento del progetto straniero, che sia regionale o occidentale”.