Il soldato sopravvissuto alla guerra in Iraq che è diventato un comico
Bobby Henline è rimasto gravemente ferito in una esplosione durante la guerra in Iraq. Unico sopravvissuto, adesso lavora come comico
Nell’aprile del 2007 Bobby Henline, soldato statunitense, era arrivato da tre settimane in Iraq quando uno Ied – un ordigno improvvisato – è esploso nelle vicinanze del veicolo militare dove si trovava. Di cinque soldati, lui è l’unico sopravvissuto. Quasi il 40 per cento del suo corpo è rimasto ustionato, le ossa del suo viso si sono fratturate e la mano sinistra le è stata amputata. Prima di tornare a casa, Bobby ha passato sei mesi in ospedale di cui due settimane in coma.
Gli ied, sono una tipologia particolare di esplosivo utilizzati solitamente a scopo terroristico. Durante la guerra in Iraq, iniziata nel 2003, sono stati ampiamente utilizzati dalle forze irachene contro i soldati statunitensi.
La guerra, durata diversi anni, ha causato la morte di più di 180mila persone, se si contano le forze di sicurezza, i civili, i giornalisti e gli operatori umanitari. Più di 51mila truppe americane sono rimaste ferite durante le guerre di Iraq e Afghanistan, secondo quanto riportato dal Dipartimento degli affari dei veterani degli Stati Uniti. Il 20 per cento dei militari hanno riportato disordini post-traumatici.
Sono passati otto anni da quando, il 7 aprile del 2007, Bobby venne colpito da una bomba che avrebbe cambiato la sua vita. Le cicatrici, sia fisiche che psicologiche, sono ancora ben visibili. L’incidente non gli ha tolto, però, la voglia di sorridere. Adesso, a 41 anni, il veterano lavora come comico nel locale Uptown 78 Lounge e nell’ospedale Brook army medical center della città di San Antonio, in Texas.
Il fotografo e regista del settimanale statunitense Time Peter van Agtmael ha incontrato Bobby Henline per poter raccontare la sua storia, esempio di vita per molti. La vita di Bobby “non racconta solo una tragedia, ma una storia che può essere d’ispirazione per molti. Lui ha delle cicatrici terribili, ma sta cercando di fare qualcosa di buono per gli altri chiedendo loro di riderci su. Nella mia testa lui è un piccolo eroe leggendario”, ha dichiarato il fotografo.
Dopo l’incidente, la parte più difficile che Bobby dovette affrontare fu il ritorno a casa. Sua moglie e i suoi tre figli si erano abituati alla sua assenza e quando tornò, sia lui che la famiglia erano cambiati. Solo a casa, racconta, ha realizzato quanto fossero gravi le sue ferite. C’è voluto del tempo prima che si abituasse al suo nuovo corpo, ma adesso – ammette – si sente ancora sexy.
L’idea di fare il comico venne per caso. Durante la riabilitazione, Bobby cercava di divertire gli altri soldati con scherzi e barzellette. Un giorno, il suo terapista lo sfidò a partecipare a una serata per comici dilettanti. Bobby accettò la sfida, salì sul palco e, racconta, nonostante fu un assoluto flop a lui piacque moltissimo. Così, continuò.
Alla domanda del fotografo sul perché voglia fare il comico, Bobby Henline risponde: “Il mio obiettivo è quello di far ridere più persone di quante gli Ied abbiano ucciso o ferito“.