La battaglia contro l’Isis in Libia vista da vicino
Sirte è la roccaforte libica dell'Isis, sotto l'assedio delle forze filogovernative. Goran Tomasevic è stato fianco a fianco dei soldati per raccontare i combattimenti
“Quando sento gridare ‘Allah Akbar’, sono sicuro che un carro armato o un cannone sta per sparare”. Goran Tomasevic è un fotografo professionista della Reuters e, da quando nel 2011 è scoppiata la rivoluzione in Libia, documenta la guerra e la politica di una nazione che sembra in lotta con se stessa.
Le forze armate libiche, fedeli al governo riconosciuto dalla comunità internazionale, hanno lanciato da maggio un’offensiva contro la città di Sirte, l’ultima roccaforte del sedicente Stato islamico in Libia.
Sirte era caduta in mano all’Isis circa un anno fa approfittando del caos della guerra civile per ritagliarsi una striscia di terra di circa 250 chilometri lungo la costa libica.
L’esercito è principalmente composto dalle brigate di Misurata – una città di porto a circa 250 chilometri a ovest di Sirte – che durante la rivoluzione contribuì alla destituzione di Muammar Gheddafi nel 2011.
Le foto scattate da Goran Tomasevic raccontano la quotidiana battaglia contro i miliziani dell’Isis: combattimenti strada per strada, tra edifici fatiscenti distrutti dall’artiglieria usati come unica protezione dal fuoco dei cecchini e dai colpi di mortaio dei miliziani dell’Isis. Un’avanzata lenta e faticosa, quella documentata dal fotografo, che finora è costata la vita a circa duecento soldati.