La mostra che ripercorre 150 anni di prostituzione: foto
Dalla seconda metà del Diciannovesimo secolo a oggi, una serie di fotografie esposte in un'unica mostra raccontano una parte della storia della prostituzione
La mostra fotografica “Scarlet Muse — Prostitution and Photography”, esposta alla galleria Daniel Cooney Fine Art, nella città di New York, ripercorre 150 anni di prostituzione in una serie di foto in cui i protagonisti sono prostitute e gigolò.
Gli scatti “parlano del desiderio del contatto umano”, ha spiegato il gallerista Daniel Cooney, e sono il frutto del lavoro di più di 20 fotografi che hanno avuto un legame qualsiasi con un professionista del sesso, o che addirittura hanno lavorato nel settore.
La mostra non vuole essere una storia sulle “case di malaffare”, dal momento la selezione di Cooney non mette l’accento sullo squallore o sulla sporcizia, ma utilizza la natura provocatoria del lavoro per rivelare il desiderio palpitante del suo nucleo.
La prostituzione è un mestiere molto antico, ma comunque ben lontano dallo scomparire: i dati risalenti al 2017, raccolti dall’Associazione Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, prete in prima fila contro lo sfruttamento della prostituzione, hanno rivelato che in Italia ci sono fra le 75mila e le 120mila prostitute, e il 65 per cento di queste si prostituisce per strada.
Il 37 per cento di loro è minorenne, anche se è difficile fare una stima certa, dal momento che le ragazze tendono a dichiarare un’età maggiore di quella che hanno realmente. I clienti si stimano in 9 milioni.