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Cosa è successo a Vanuatu

Immagine di copertina

Il ciclone tropicale Pam ha colpito l'arcipelago dell'Oceania con effetti devastanti

Lo scorso 13 marzo il ciclone tropicale Pam si è abbattuto sull’arcipelago di Vanuatu, nel Pacifico meridionale, uccidendo almeno 11 persone e distruggendo la maggioranza delle abiazioni e delle infrastrutture del Paese.

S&D

Cos’è Vanuatu

Vanuatu è un arcipelago dell’Oceania composto da 83 isole, nonché uno stato indipendente. Conta oltre 250mila abitanti e la sua capitale è Port Vila. Scoperto nel 1606 dall’esploratore portoghese Pedro Fernando Queiros, fu colonizzato dai britannici a partire dal XVIII secolo. Dal 1906 è stato amministrato congiuntamente da Francia e Regno Unito fino a quando, nel 1980, Vanuatu ha ottenuto l’indipendenza.

Sotto: una mappa mostra dove si trova l’arcipelago di Vanuatu

Cosa è successo

Il 13 marzo scorso, il ciclone tropicale Pam ha attraversato l’arcipelago, con venti che hanno raggiunto la velocità di oltre 300 chilometri l’ora. La tempesta ha raggiunto il livello 5 – ovvero il livello massimo – della scala Saffir Simpson, la scala che calcola l’intensità delle tempeste.

I danni del ciclone Pam

Quando le tempesta ha toccato l’arcipelago, le autorità di Vanuatu hanno predisposto 12 rifugi per la popolazione, chiedendo ai cittadini di raggiungerli. Secondo l’Unicef, il numero di persone colpite dal ciclone Pam è pari a circa 260mila, ovvero l’intera popolazione di Vanuatu. Di questi 54mila sarebbero bambini.

I morti, secondo le Nazioni Unite, sarebbero 11 (anche se una prima stima parlava di 24), e secondo il presidente Baldwin Lonsdale nella capitale Port Vila sarebbe andato distrutte oltre l’80 per cento delle abitazioni.

Un bilancio tuttavia ancora parziale se si tiene conto della conformazione geografica estremamente frazionaria dell’arcipelago, che non permette di avere informazioni in modo tempestivo e non permette di far pervenire i soccorsi in breve tempo nelle isole più remote.

Gli effetti della tempesta sull’economia di Vanuatu rischiano di essere catastrofici: nel Paese, infatti, circa i due terzi della popolazione vivono grazie al lavoro agricolo, e il 70 per cento vive in aree rurali, ben distanti dalla capitale Port Vila.

Secondo l’onlus Save the Children, 45 mila bambini non possono accedere all’istruzione nel Paese a causa dei danni causati dal ciclone.

Nella foto sotto: libri scolastici danneggiati dal ciclone messi ad asciugare al sole a Port Vila

Gli aiuti a Vanuatu

Secondo quanto dichiarato dal presidente di Vanuatu Baldwin Lonsdale, il ciclone Pam “ha spazzato via lo sviluppo economico” e il Paese è “tutto da ricostruire”. I primi aiuti umanitari hanno raggiunto Vanuatu, ma tuttavia i soccorsi hanno più difficoltà ad arrivare nelle isole più remote dell’arcipelago.

Diverse nazioni hanno contribuito con aiuti economici verso Vanuatu: l’Australia ha contribuito con circola 2,8 milioni di euro, gli Stati Uniti con 2,1, il Regno Unito con 1,8. Anche l’Italia ha dichiarato che contribuirà alla ricostruzione con 300mila euro.

Leggi anche: L’isola di Kiribati scomparirà

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