Tra i giamaicani di Notting Hill
Il gruppo di fotografi italiani F 27 è entrato in un centro anziani londinese dedicato alla comunità caraibica, che rischia di scomparire
La zona di Ladbroke Grove, a Notting Hill, è stata la casa
di una delle più’ grandi comunità giamaicane a Londra sin dagli anni Cinquanta,
ed è l’area dove ogni anno, dal 1966, viene organizzato il famoso carnevale di
Notting Hill, evento durante il quale da ogni parte della Gran Bretagna e
dell’Europa centinaia di migliaia di persone si uniscono per celebrare questa
comunità ricca e dinamica.
Oggi, con il processo di gentrificazione, l’incremento dei turisti e delle
multinazionali del mattone, questa prima generazione di immigrati, ormai
residenti a lungo termine, si trovano di fronte al problema di mantenere un
appropriato livello di vita nel quartiere, e sono anche per questioni
economiche costretti a lasciare i luoghi dove le loro radici culturali e
sociali sono più forti.
Da una parte, i prezzi per consumare in locali quali pub, ristoranti
e supermercati non sono più accessibili alla comunità; dall’altra parte
l’incremento dei negozi e delle gallerie teso ad allettare i turisti ha deluso
la comunità, ormai estranea ai propri luoghi d’origine.
Sfortunatamente, il problema non è solo di tipo economico, ma
anche i luoghi familiari dove le comunità giamaicane vivono da generazioni sono
compromessi dal boom di nuovi residenti, in quella che si potrebbe chiamare money invasion.
Il progetto del gruppo fotografico con base a Londra f 27, costituito da Marco Sconocchia, Andrea Pinna e Beatrice Tura, vuole documentare la vita di alcuni
anziani giamaicani al Pepper Pot Day Centre,
un centro istituito per la comunità che provvede a ricreare un ambiente dove
possano sentirsi ancora a casa.
I ritratti dei loro visi intendono mostrare la dignità di
queste persone, che come ultima battaglia della loro vita devono vedersela con
qualcosa di più difficile dell’integrazione: lo smantellamento della loro
comunità.