Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:34
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La maggior parte dei filippini pensa che la guerra alla droga uccida soprattutto i poveri

Immagine di copertina
TRIAD CONNECTION. President Rodrigo R. Duterte shows a copy of a diagram showing the connection of high level drug syndicates operating in the country during a press conference at Malacañang on July 7, 2016. KING RODRIGUEZ/Presidential Photographers Division

Per il 60 per cento degli abitanti delle Filippine le vittime della guerra alla droga voluta dal presidente Duterte sono quasi esclusivamente poveri e piccoli spacciatori. 3.800 persone sono state uccise dall'inizio delle operazioni nel luglio 2016

Uno studio realizzato dall’istituto di ricerca sociale Social Weather Stations nel giugno 2017 rivela che la maggior parte dei filippini crede che siano solo poveri e piccoli spacciatori a venire uccisi nella violenta guerra alla droga voluta dal presidente Rodrigo Duterte per combattere il narcotraffico nel paese.

S&D

Al sondaggio hanno risposto 1.200 persone. Il 60 per cento degli intervistati ha detto di credere che la frase “I pusher ricchi non vengono uccisi, mentre quelli più poveri sì” sia vera.

Di questo 60 per cento, il 33 ha affermato di essere assolutamente convinto del fatto, mentre il 27 ha detto di essere abbastanza d’accordo. Solo l’11 per cento del campione si è detto in totale disaccordo.

Nell’area metropolitana di Manila, capitale dell’arcipelago del sud-est asiatico, la percentuale delle persone che concordano sale al 75 per cento.

 

Le forze dell’ordine affermano di uccidere i presunti spacciatori solo in caso di resistenza all’arresto. Le percentuali tra chi ci crede e chi no, in questo caso, non sono troppo differenti: rispettivamente il 25 e il 28 per cento. Il 48 per cento del campione si è detto incerto sulla verità.

Il presidente Rodrigo Duterte ha detto più volte di essere in possesso di una lista di seimila presunti signori della droga che gestiscono buona parte del narcotraffico nelle Filippine. Il 74 per cento degli intervistati dai sondaggisti di Social Weather Stations crede che Duterte debba rivelarne pubblicamente i nomi e portarli in tribunale. Solo il 12 per cento si è detto contrario.

Dall’inizio delle operazioni di polizia nel luglio 2016 sono state più di 3.800 le persone rimaste uccise. La cifra delle vittime, però, potrebbe essere molto più alta, in quanto i dati ufficiali non tengono conto delle persone uccise dai vigilantes privati che in questi mesi hanno collaborato con le forze dell’ordine.

Governo e polizia hanno più volte respinto le accuse di scarsa trasparenza avanzate dalle associazioni a difesa dei diritti umani e dagli oppositori di Duterte. Le critiche alla guerra al narcotraffico e al crimine sarebbero esagerate e montate ad arte per una strumentalizzazione in senso politico.

Nonostante la condanna quasi unanime della comunità internazionale alle politiche repressive attuate da Duterte, il presidente ha ancora il supporto di buona parte dell’opinione pubblica locale, soprattutto la classe operaia.

 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini