Garlasco, quando Andrea Sempio parlava degli investigatori con il padre: “Chi indaga sta dalla nostra parte”
Le intercettazioni ambientali del 2017 tornano al centro della cronaca
Tra le intercettazioni ambientali su Andrea Sempio risalenti al 2017, che sono state trascritte male, trascurate o dimenticate, volutamente o non volutamente questo lo chiarirà la nuova inchiesta della procura di Brescia, ce n’è una che vede l’amico di Marco Poggi, fratello di Chiara, parlare degli investigatori che lo interrogarono per poi decidere la sua assoluzione. Sotto la lente di ingradimento, ora, finisce la numero 84, registrata qualche minuto dopo la fine dell’unico interrogatorio a cui è stato sottoposto Sempio da parte dei magistrati nel 2017. “A parte che mi han fatto alcune domande, che non pensavo che mi facevano, non gli ho dato una risposta perfetta” si legge nei brogliacci. Questa, però, è la versione frutto di un riascolto: “A parte che erano dalla nostra, perché mi han fatto alcune domande, che io ho capito perché me le facevano. Però non gli ho dato, diciamo, la risposta… perfetta”.
Andrea Sempio, poi, parla con il padre del Dna e delle domande alle quali è stato sottoposto e conclude così la frase così: “Comunque secondo me erano abbastanza dalla mia”. Sempio dice la stessa cosa a un amico, il giorno seguente l’interrogatorio: “Abbastanza dalla nostra parte, tra virgolette. Si vede che anche loro c’hanno voglia di finirla in fretta”. Le intercettazioni tornano alla ribalta alla luce degli ultimi sviluppi sul caso di Garlasco che vede l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti indagato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari.
L’ipotesi degli inquirenti è che il magistrato sia stato corrotto per scagionare Andrea Sempio nel 2017 quando l’amico di Marco Poggi, fratello della vittima, fu indagato e poi assolto per l’omicidio di Chiara Poggi. Secondo quanto rivelato da La Repubblica, durante una perquisizione dei carabinieri della sezione Omicidi del Nucleo investigativo di Milano avvenuta lo scorso 14 maggio in via Canova a Garlasco, dove vivono i genitori di Andrea Sempio, sarebbe stato trovato un appunto con su scritto: “Venditti / gip archivia X 20-30 euro”. La data, “febbraio 20216”, sarebbe erroneamente anticipata di un anno. La grafia, secondo gli inquirenti, apparterrebbe a Giuseppe Sempio, papà di Andrea.