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Home » Costume

Uomini forti e donne passive: due spot clamorosamente sessisti sono stati vietati nel Regno Unito | VIDEO

Secondo l'Autorità per gli Standard pubblicitari questi spot non rispettano le nuove norme britanniche contro gli stereotipi di genere

 

Uomini avventurosi e donne passive: gli spot vietati nel Regno Unito per sessismo

Il Regno Unito ha intrapreso una battaglia contro gli spot sessisti. Due pubblicità sono state sanzionate e censurate perché azioni, frasi, personalità e atteggiamenti contenuti nel video erano legati negativamente a stereotipi del genere di appartenenza.

S&D

Nei due spot del formaggio Philadelphia e delle auto Volkswagen gli uomini sono dipinti come ‘di natura’ più forti o coraggiosi, mentre le donne sono descritte come “naturalmente più portate per i lavori casalinghi rispetto ai maschi”.

Il primo è stato censurato per sessismo: mentre una serie di uomini vengono mostrati in attività avventurose (un atleta, un astronauta, un alpinista che chiude la tenda montata su una montagna), le uniche due donne sullo schermo sono assolutamente passive (una dorme, l’altra è seduta su una panchina accanto a una carrozzina).

Circa 128 persone hanno contestato la pubblicità Philadelphia, che presentava due nuovi padri che lasciavano un bambino su un nastro trasportatore a buffet mentre erano distratti dal cibo.

Secondo l’Autorità per gli Standard pubblicitari questo spot non rispetta le nuove norme britanniche dal momento che dà l’impressione che alcune caratteristiche o azioni siano associate a un solo genere: le donne continuano a essere ancorate allo stereotipo di compagne e madri, mentre gli uomini sono associati a situazioni straordinarie e avventurose.

Anche un secondo spot con protagonisti due papà imbranati è stato censurato: in quel caso il messaggio comunicato, secondo l’Advertising Standars Authority, è l’incapacità degli uomini di svolgere il loro ruolo di genitori, al contrario delle donne, più a loro agio nel ruolo di mamme.

Con le nuove linee guida, la Gran Bretagna si allinea ad altri paesi come Belgio, Francia, Finlandia, Grecia, Norvegia, Sud Africa e India, che hanno già leggi che impediscono la discriminazione di genere negli annunci pubblicitari.

Le nuove regole pubblicitarie entrate in vigore il 14 giugno dichiarano che gli annunci “non devono includere stereotipi di genere che possono causare danni o offese gravi o diffuse”.

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