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Ponte Morandi, portavoce sfollati: “Genova non ci ha abbandonati e abbiamo regalato un’ambulanza alla comunità”

Il comitato di Via Porro ringrazia la città e il quartiere che li ha sostenuti donando alla Croce Rosa una ambulanza, acquistata grazie alle donazioni ricevute nei mesi successivi al crollo del ponte

 

 

Un anno dal crollo del Ponte Morandi, il dono degli sfollati alla comunità

Il 13 agosto, a 364 giorni dal crollo del Ponte Morandi, un nutrito gruppo di sfollati del Ponte Morandi di Genova si è ritrovato a qualche centinaio di metri dal viadotto ormai ridotto a un cumulo di detriti e ricordi. Qui, in piazza Pallavicini, il comitato di sfollati di Via Porro ha voluto ricordare non quel giorno tragico di agosto di un anno fa, ma il risvolto concreto e positivo di quel disastro.

In piazza Pallavicina, davanti alla sede della Croce Rosa Rivolese – una delle pubbliche assistenze che più si è spesa nei giorni successivi al crollo del Ponte – gli sfollati di via Porro e di via Campasso hanno ringraziato la comunità, il territorio che non li ha lasciati soli in un anno fatto di nostalgia e dolore, decidendo di donare un’ambulanza.

È un gesto di fiducia reciproca, di amore incondizionato di una comunità sfregiata ma nient’affatto disposta a farsi schiacciare dal peso di un ponte che è caduto e ha lasciato dietro di sé vuoto e disperazione, che gli abitanti di via Porro hanno saputo mutare presto in azione. La tragedia che li ha toccati non li ha scalfiti, li ha spronati a darsi da fare, ad attivarsi, a fare rete e a salvarsi, anche grazie al supporto del resto della comunità e delle tante donazioni private che il comitato di via Porro ha raccolto e trasformato in qualcosa di tangibile.

“Nelle ultime assemblee del comitato, attorno a febbraio, abbiamo deciso di fare un resoconto dei primi mesi e abbiamo detto che noi siam stati oggetto di tanta beneficenza e benevolenza. E così abbiamo pensato come gesto simbolico di restituire parte di questi indennizzi in qualcosa che fosse tangibile, visibile e utilizzabile da tutti in maniera gratuita”, ha detto a TPI Franco Ravera, portavoce del comitato.

“Nei momenti difficili viene fuori la solidarietà. È la solidarietà che tiene insieme la comunità. Da questo fatto gravissimo si è sviluppata un’energia positiva”, ha aggiunto l’assessore all’Ambiente Matteo Campora.

Gli sfollati hanno dato prova negli ultimi mesi di saper far rete, adoperandosi per risollevare il loro quartiere dopo la tragedia di un anno fa. E non solo attraverso l’ambulanza donata alla Croce Rosa: “Ci siamo proposti al municipio per finanziare l’acquisto di giochi per bambini e per fare da garanti su donazioni finalizzate al recupero di immobili del comune destinati a bambini o a spazi polivalenti”, ha continuato ancora Ravera.

“Il dono di oggi non è solo per la Croce Rosa, ma è per tutta la comunità. Se siamo riusciti a superare tutte le difficoltà è grazie a una comunità che ha avuto un grande cuore, una comunità fatta di associazioni e volontariato, e questo è il nostro tesoro più grande”, ha aggiunto Federico Romeo, presidente del Municipio V Valpolcevera.

Ma quella del 13 agosto resta una data importante per gli sfollati del ponte Morandi anche per un altro motivo. A loro torna una delle targhe storiche del quartiere. “Un piccolo simbolo di memoria della nostra via. Si tratta di una targa storica, collocata lì alla fine degli anni ’40”, ha spiegato ancora Ravera.

Riprendere possesso della memoria, conservarla e coltivarla: è questo il valore della targa di Via Porro che oggi torna a chi in quella strada sotto al ponte ci è nato e cresciuto, anche prima che il mostro di cemento venisse alzato sulle loro teste. “Quella targa la ‘memoria’ che metteremo nella nostra sede e noi in quel locale daremo una presenza settimanale proprio per mantenere questo rapporto di comunità. Una comunità che si conosceva prima, si è ancora di più conosciuta nel presidio sotto al ponte e che spero venga mantenuta anche in futuro”.

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