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Home » Politica

Crisi governo news: tutte le ultime notizie sulla tenuta della maggioranza

Immagine di copertina

Gli attacchi tra Salvini e Di Maio sul caso dei fondi russi alla Lega

Crisi di governo, le ultime news: tensione Lega-M5s

Quali sono le ultime news sulla crisi di Governo? “Escludo la crisi di governo”. Così il vice premier pentastellato Luigi Di Maio calma le acque dopo due giorni di terremoto politico nella maggioranza.

Giovedì 18 luglio 2019, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sono scambiati accuse con toni pesanti: persino per gli standard ai quali la litigiosa maggioranza giallo-verde ci ha abituati negli ultimi mesi. Il leader leghista ha affermato di “aver perso la fiducia, anche a livello personale”; il capo politico pentastellato ha sostenuto invece che la Lega accusasse il Movimento senza alcun fondamento, e chiesto le scuse personali del ministro dell’Interno.

Di seguito tutte le ultime notizie sulla crisi di Governo:

– SE NON VISUALIZZI GLI ULTIMISSIMI AGGIORNAMENTI, CLICCA QUI –

LA DIRETTA

Ore 17.20 – Crisi di Governo, ultime news, Romeo: esterrefatti. Il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo si è detto “esterrefatto” dalle parole del premier Conte. “L’azione di governo è innegabilmente frenata da incomprensibili “no” e continui pareri ostativi – ha dichiarato Romeo – Difficile comprendere, dunque, le ragioni della soddisfazione del presidente del consiglio, soprattutto nei confronti di alcuni ministri che bloccano vitali opere”.

Ore 15.45 – Conte: nessuna richiesta di rimpasto. Al termine del Cdm, il premier Conte ha dichiarato che non gli è arrivata nessuna richiesta di rimpasto, aggiungendo anche di essere soddisfatto della sua squadra. Conte, poi, ha dichiarato che “se qualcuno dei ministri ha qualche osservazione da fare, venga da me”.

Ore 14.40 – L’importante è andare avanti. Il vice premier leghista scrive in una nota: “Noi stiamo lavorando ai progetti e alle cose da fare, non alle poltrone”

Ore 14.00 – Sogno di fine governo. “Il sogno d’una notte di mezza estate, ossia quello di vedere finalmente questo governo trarre le conseguenze sul proprio incaglio in tutti i dossier, è già evaporato. Evidentemente il trambusto di questi giorni tra Lega e Movimento 5 Stelle era soltanto un gioco delle tre carte per distrarre dai veri problemi del Paese”. Lo dichiara il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto.

ore 13.40 – Le parole di Moavero. Il ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi, a margine della cerimonia della restituzione del Vaso di Fiori a Palazzo Pitti, ha detto: “Direi che c’è una dialettica politica che merita di essere seguita nei suoi sviluppi in questa fase come in altre fasi: insomma, che ci sia dialettica all’interno dei governi è un fatto positivo, che ci sia una dialettica che sfocia in azioni è ancora più positivo”.

Ore 13.00 – Ecco di chi è la colpa della crisi. Matteo Salvini dichiara: “I problemi non sono con Di Maio, ma con i ministri Toninelli e Trenta”.

Ore 12.20 – Matteo Salvini si esprime sull’incontro. È crisi di Governo?. Salvini commenta il possibile incontro con il vice premier pentastellato: “Di Maio? Ci vedremo sicuramente, ma a colpi di ‘no’ l’Italia non può andare avanti. Il problema non è Di Maio, ma la politica dei NO e dei blocchi da parte di molti dei 5Stelle”.

Crisi Governo news

Ore 12.10 – Liti sterili. “M’ama o non m’ama? Ogni giorno continua la stucchevole soap opera tra Salvini e Di Maio. Non se ne può più. Proprio mentre le corsie degli ospedali si svuotano per i continui tagli alla sanità e mentre i 158 tavoli al Mise che riguardano 300.000 lavoratori non vedono alcuna soluzione”. Lo afferma il segretario nazionale di Articolo Uno, Roberto Speranza, commentando le tensioni che hanno attraversato il governo e la maggioranza nella giornata di ieri

Ore 11.50 – Spettacolo desolante. “Il clima si sta surriscaldando. Di Maio e Salvini sono ai pesci in faccia. Uno spettacolo desolante di cui fa le spese l’Italia”. Lo ha scritto sul proprio profilo facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

Ore 11.30 – Il commento di Orfini sulla crisi di Governo. “Leggo che c’è il consueto dibattito sull’utilità di una mozione di sfiducia a Matteo Salvini: va fatta oggi, va fatta dopo, non va fatta proprio. Io l’avrei fatta mesi fa dopo i casi Diciotti e Sea Watch. Che sequestrare dei disperati su un barcone mi sembrava già una ragione sufficiente”. Così su Twitter Matteo Orfini, deputato Pd.

Ore 11.00 – “Il contratto M5S-Lega non basta più”. “Se vogliamo continuare a lavorare c’è bisogno di Sì che sono importanti per poter passare all’attuazione. Siamo due forze politiche diverse, ci siamo unite con un contratto ma non basta più un contratto: serve anche una visione di intenti più forte”. Così il sottosegretariato leghista al Lavoro Durigon parlando dei rapporti tra le due forze.

Ore 10.30 – La crisi minacciata. Non c’è crisi perché nessuno dei due, né la Lega né i Cinque Stelle, vuole andare a votare. Non vuole Di Maio perché perderebbe metà dei seggi, e anche la leadership. Non vuole Salvini perché sarebbe da pazzi fare un’intera campagna elettorale a rispondere di rubli, corruzione internazionale e alto tradimento. Per quanto possa contare, non vogliono votare nemmeno Forza Italia, anch’essa destinata a essere decimata da eventuali elezioni, e neppure il Pd, soprattutto i renziani del Pd, sempre per questioni di poltrona.

Ore 10.10 – Il Pd pronto a sfiduciare Salvini. Su ipotetiche nuove maggioranze di governo, anche alla luce del voto del Movimento 5 Stelle per la presidenza della Commissione Ue, Boschi chiarisce: “Io, come Renzi e Zingaretti, non credo ad accordi Pd-M5s”. E sullo stesso tema aggiunge: “Anche Berlusconi ha votato la nuova presidente della Commissione. Seguendo il ragionamento di D’Alema dovremmo fare un governo M5S-Pd-Forza Italia. A me sembra una follia. I 5Stelle non sono né di destra né di sinistra: sono incapaci. E ormai se ne stanno accorgendo tutti”.

Ore 10.00 – Di Maio placa le acque. “Escludo che possa esserci una crisi, abbiamo da realizzare riforme importanti”, sottolinea il vicepremier e ministro Di Maio precisando: “Vediamoci e andiamo avanti”. Poi sulla questione dei presunti fondi russi: “Se avessi sospetti su Salvini non sarei al governo”, dice Di Maio.

Ultimatum di Di Maio a Salvini: “Scelga tra la Lega e l’interesse del Paese”

Ore 9.40 – Il commento di Zaia sulla crisi di Governo. Sul futuro del governo “ormai siamo al D-Day. O si imprime una svolta per portare a casa i risultati che abbiamo promesso ai cittadini o salta tutto”. Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, in un’intervista al Corriere della Sera. E aggiunge che l’eventuale decisione di dire stop a questo esecutivo spetta al leader del Carroccio “ma non si può consentire che dal governo vengano diffusi ogni giorno sospetti e messaggi di odio sociale”.

Ore 8.30 – Sospetti e ricorsi. “Se avessi sospetti su Salvini non sarei al governo”. Così il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, a proposito sulla questione dei presunti fondi russi e la Lega, intervistato ad Agorà Estate ricordando che Matteo Salvini ha affermato che “prima del 24 andrà in Parlamento”, e annunciando una Commissione di inchiesta sui fondi avuti da tutti i partiti: “incluso il nostro”, ha precisato.

Fondi russi Lega: il premier Conte riferirà in Aula al Senato il 24 luglio

Crisi di Governo: i motivi

La crisi sfiorata sembra poi placarsi venerdì 19 luglio. “La escludo”, assicura Luigi Di Maio nel giorno in cui si ipotizzava la salita al Colle dell’alleato leghista, smentita dallo stesso Matteo Salvini già giovedì sera.

Incontro tra Salvini e Di Maio per scongiurare la crisi di governo

Tra le ragioni che hanno messo in fibrillazione l’esecutivo c’è l’affaire sui presunti fondi russi alla Lega. “Se avessi sospetti su Salvini non sarei al governo”, sostiene Di Maio ricordando che il segretario del Carroccio ha annunciato di voler andare in Parlamento anche prima del 24 luglio, giorno nel quale è previsto l’intervento del premier Giuseppe Conte al Senato proprio su Moscopoli. Quindi ribadisce di voler istituire una Commissione di inchiesta sui fondi avuti da tutti i partiti, “incluso il nostro”, precisa.

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