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Modello 730, cosa accade se il contribuente non rispetta le scadenze?

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Esistono delle scadenze ben precise per la trasmissione della dichiarazione dei redditi: cosa accade se non vengono rispettate?

Modello 730, cosa accade se il contribuente non rispetta le scadenze?

Come noto ci sono delle scadenze da rispettare per quanto riguarda la presentazione del 730, il modello utilizzato da lavoratori dipendenti e pensionati per la dichiarazione dei redditi.

Tali scadenze variano in base alle modalità scelte di trasmissione del 730 all’Agenzia delle Entrate e in base al fatto se esiste un debito d’imposta per il contribuente. Partendo dalla scadenza più imminente e finendo con quella più lontana e facendo riferimento al calendario fiscale 2019, il modello 730 doveva essere presentato entro lo scorso 8 luglio se ci si è avvalsi del sostituto d’imposta (quindi il datore di lavoro o il proprio ente previdenziale) ed entro il 23 luglio se ci si è rivolti ad un Caf o ad un professionista abilitato (o se si è proceduto autonomamente tramite il modello 730 precompilato).

Una volta compilata la dichiarazione dei redditi 2019 per quanto riguarda l’anno 2018, ciascun contribuente saprà se avrà un credito o un debito d’imposta: in questo secondo caso se il contribuente si è affidato per la sua dichiarazione al sostituto d’imposta allora il datore di lavoro o l’ente previdenziale procederanno nell’applicazione del conguaglio, mentre sarà necessario effettuare un versamento tramite F24 entro il 31 luglio se si è proceduto autonomamente.

Se per il contribuente non sarà possibile rispettare la scadenza del 23 luglio c’è comunque un’altra possibilità, cioè quella di utilizzare per la propria dichiarazione il modello Redditi PF 2019, fino a poco tempo fa chiamato modello Unico e generalmente utilizzato dai lavoratori autonomi titolari di partita Iva. Per quanto riguarda questo modello, peraltro, il Decreto Crescita ha prorogato le scadenze per la sua presentazione: dal 30 settembre si è passati al 30 novembre, giorno che cadendo nel 2019 di sabato fa ulteriormente slittare tale scadenza al 2 dicembre.

Anche il modello Redditi, proprio come il 730, è disponibile in modalità precompilata sul sito dell’Agenzia delle Entrate e fornisce quindi allo stesso modo al contribuente la possibilità di visualizzare, scaricare e aggiungere le voci di spesa per quanto riguarda premi assicurativi, i contributi previdenziali, gli interessi sui mutui, le spese sanitarie, le spese per l’acquisto di farmaci, i contributi per la previdenza complementare, le spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati anche sulle parti comuni dei condomini.

E se non si rispettano le scadenze?

Ma cosa succede se non vengono rispettate le scadenze per la trasmissione della dichiarazione dei redditi o per il versamento dell’imposta? Ad essere applicato in questo caso è l’istituto del ravvedimento operoso. In sostanza con questo istituto si hanno a disposizione 90 giorni di tempo al fine di regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate attraverso una trasmissione tardiva. Questi 90 giorni decorrono dal termine di scadenza per la presentazione del modello Redditi PF 2019, quindi dal 2 dicembre 2019.

Se invece non si è proceduto con il versamento dell’imposta tramite modello F24 entro il 31 luglio sarà possibile regolarizzare la propria posizione sempre tramite ravvedimento operoso, effettuando il pagamento relativo all’imposta dovuta con gli interessi. Questi ultimi vengono calcolati in base al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui verrà effettivamente eseguito.

Verrà inoltre applicata una sanzione ridotta, il cui importo varia in base a quando viene effettuato il versamento.

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