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La bimba con due mamme batte Salvini: sulla carta d’identità non c’è la dicitura “padre” e “madre”

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Bimba con due mamme | Carta identità

BIMBA CON DUE MAMME CARTA IDENTITÀ – Una bimba con due mamme sconfigge Matteo Salvini e ottiene una carta d’identità senza le diciture “padre” e “madre”, come invece era stato stabilito da una direttiva ministeriale dello scorso aprile voluta dal leader della Lega. È accaduto a Venezia. All’Ufficio Anagrafe del Comune della città capoluogo veneto, precisamente nella Municipalità di Favaro Veneto, ieri, giovedì 13 giugno, è stato consegnato un documento di riconoscimento per una piccola di sei anni con l’indicazione “Nomi dei genitori o di chi ne fa le veci”, seguita dalle generalità delle due madri, come era stato disposto nel 2015 dal governo Renzi.

S&D

Bimba con due mamme | Carta d’identità senza “padre” e “madre”

La storia è stata raccontata dal Corriere Veneto. La carta d’identità appartiene alla figlia, nata nel 2012, di due lesbiche. La piccola è stata concepita grazie al seme di un donatore autonomo. La madre biologica è una 30enne che ha una compagna con la quale si è unita civilmente e che due anni fa ha ottenuto l’adozione della bambina con una sentenza del tribunale di Venezia. Il tribunale  sottolineava che le due donne «costituiscano una coppia con un legame solido e duraturo e come entrambe vivano la relazione con la bambina come quella di un genitore con la propria figlia».

Le mamme a maggio si erano presentati negli uffici anagrafe per chiedere il rilascio della carta per la loro piccola e gli impiegati, non sapendo cosa scrivere alla voce “padre”, avevano chiesto chiarimenti al ministero dell’Interno, senza ottenere risposta.

Al Corriere Veneto il legale che ha seguito il caso, Valentina Pizziol, ha spiegato: “Tra le varie soluzioni che ci sono state proposte, abbiamo scelto quella di ottenere una carta d’identità in formato cartaceo, invece che digitale”.

Con il formato cartaceo la compilazione avviene direttamente per mano degli impiegati e rimangono i vecchi termini “genitore 1” e “genitore 2”. Il Comune può optare per il cartaceo in presenza di “gravi motivi”. Gravi motivi che nel caso in esame risiedevano proprio nella difficoltà di rilasciare il documento. Il decreto ministeriale di Salvini, a capo del Ministero dell’Interno da giugno 2018, non disciplina l’ipotesi di un minore con genitori dello stesso sesso.

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