Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:40
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Il problema non è il cantante che ha insultato Falcone e Borsellino in Rai ma siamo noi, un Paese senza memoria

Immagine di copertina

Realiti insulti Falcone e Borsellino – C’è un gran clamore per le offese che Vincenzo “Niko” Pandetta, cantautore neomelodico, ha riservato sulla Rai durante la trasmissione Realiti condotta da Enrico Lucci a Giovanni Falcon e Paolo Borsellino.

Lui e il suo collega Leonardo Zappalà ci hanno tenuto a fare i piccoli mafiosetti sciocchi attaccando i giudici, dal basso di chi scrive canzoni per lo zio boss (Turi Cappello, detenuto al 41 bis), e ammiccando alla mafia sono riusciti a diventare personaggi calpestando i martiri della mafia come se fossero roba da niente e cantano pessime canzoni omaggiando quella mentalità paramafiosa che piace così tanto in alcune zone d’Italia dove la legge del più forte (benché stupido, incapace e vigliacco) vige animalescamente ancora.

Realiti, cantante neomelodico offende Falcone e Borsellino: la Rai apre un’istruttoria

E c’è la questione delle offese in diretta su una televisione pubblica, è vero. Ma c’è soprattutto un pezzo di Paese, che sembra non si voglia vedere, che già da tempo ha dimenticato Falcone e Borsellino, seppur più velatamente della goffaggine dei due: siamo un Paese che l’obbligo civile dell’essere antimafiosi l’ha dimenticato in nome della propria disperazione (che sia vera o presunta) e della continua scelta della via più comoda.

Siamo un Paese che è diventato bravissimo a commemorare, facciamo le commemorazioni più belle del mondo, e si è dimenticato di esercitare la memoria tenendone allenato il muscolo per pigrizia sociale, per riuscire a raggiungere obiettivi difficilmente raggiungibili e proprio perché ormai Falcone e Borsellino (come qualcuno vorrebbe) talvolta vengono percepiti come simulacri vuoti di un problema lontano.

Realiti insulti Falcone e Borsellino – È come se non fosse roba nostra, come se non ci interessasse, come se l’antimafia fosse un hobby da poter praticare a proprio piacimento nel tempo libero e non un prerequisito essenziale in ogni professione, dove i professionisti dovrebbero essere sì quelli pagati con stipendio mensile ma anche e soprattutto quelli che professano i propri valori nel proprio mestiere.

E allora succede che ci si indigni per due cantanti che comunque al di fuori di quei minuti televisivi hanno un seguito, vendono i loro dischi e riescono a fare incetta di visualizzazioni su Youtube. E dovrebbe essere questo il nostro problema, a pensarci bene: perché hanno seguito coloro che infangano la memoria dei due giudici fatti saltare in aria dalla mafia?

Perché non è ancora obbligatorio il rispetto di quell’articolo 4 della Costituzione che ci impone (non suggerisce, eh, impone) di concorrere tutti, ognuno con la propria funzione e professione alla crescita materiale e spirituale del proprio Paese?

Perché in una guerra come quella contro le mafie, ancora oggi, nel 2019, non è sentito come obbligo decidere da che parte stare e prendersene le responsabilità? Queste, in fondo, sono le domande. Più di una trasmissione in Rai.

Se Falcone fosse vivo, riderebbe amaro di questa antimafia fatta a parole ma che non si traduce in fatti (di Giulio Cavalli)

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Roma, ragazza precipita da muro del Pincio: portata in codice rosso in ospedale
Cronaca / TPI insieme a Domani per la libertà di stampa in Italia
Cronaca / L’influencer Elena Berlato aggredita e rapinata a Milano: “Sono finita in ospedale”
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Roma, ragazza precipita da muro del Pincio: portata in codice rosso in ospedale
Cronaca / TPI insieme a Domani per la libertà di stampa in Italia
Cronaca / L’influencer Elena Berlato aggredita e rapinata a Milano: “Sono finita in ospedale”
Cronaca / Gino Cecchettin: "Dopo la morte di Giulia volevo vendicarmi di Turetta"
Ambiente / Generali apre alla comunità l’Oasi Gregoriana affiliata al WWF, un’area naturalistica e agricola ricca di biodiversità
Cronaca / Autovelox non omologati, la Cassazione accoglie il ricorso: multa non valida
Cronaca / Premio Guido Carli: la festa dell’eccellenza italiana
Cronaca / Milano, violenze e torture nel carcere minorile Beccaria: arrestati 13 agenti penitenziari, altri 8 sospesi
Cronaca / Salerno, bambino di 15 mesi muore azzannato da due pittbull
Cronaca / Neve a bassa quota e gelo artico, torna l'inverno sull'Italia