Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:30
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Il leghista Giorgetti negli Stati Uniti: il suo discorso in inglese mette in imbarazzo l’Italia

Immagine di copertina
Credit: RICCARDO ANTIMIANI

Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo giallo-verde, si è recato negli Stati Uniti per un tour di cinque giorni. Il leghista ha preso parte, tra le altre cose, a un incontro al Council on Foreign Relations, il più importante think tank di politica estera di New York e Washington.

Ma la sua presenza è stata piuttosto imbarazzante, racconta Federico Rampini su Repubblica. Durante il suo discorso, che doveva rassicurare l’establishment finanziario statunitense in vista di eventuali investimenti, Giorgetti ha deciso di parlare in inglese, senza avvalersi di un interprete. Ma non è stato un gran successo.

“Giorgetti nella prestigiosa Harold Pratt House sulla 68esima Strada, circondato dai ritratti della élite di geopolitica e dalle boiserie ottocentesche, ha pronunciato un testo incomprensibile sia agli americani che agli italiani. Leggeva in una lingua a lui quasi sconosciuta, con una pronuncia inventata”, scrive Rampini.

Il peggio è venuto dopo il discorso preparato, quando Giorgetti ha risposto alle domande della platea.

“Interrogato sulla posizione del governo riguardo alla crisi libica, ha detto, letteralmente: «French out» e «Better a dictator». Forse se avesse parlato in italiano avrebbe avuto qualcosa di più articolato da dire, non solo «fuori i francesi dalla Libia» e «si starebbe meglio con un dittatore». Anche come sintesi della posizione del nostro governo, non è proprio il massimo”, scrive ancora.

Una “chiacchiera da bar” insomma, più che una risposta sulla posizione italiana in Libia, davanti agli Stati Uniti.

Ennesima figuraccia del governo all’estero? Probabile, visto che la diplomazia è dovuta “correre ai ripari” e salvare il salvabile.

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI