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A Milano la manifestazione antirazzista “People, prima le persone”. Il sindaco Sala: “È questa la nostra visione di Italia, siamo a uno spartiacque”

Immagine di copertina
Un momento della manifestazione 'People - prima le persone', Milano, 2 Marzo 2019. ANSA/FLAVIO LO SCALZO
Manifestazione Milano 2 marzo | “People, prima le persone”

Decine di migliaia di persone hanno partecipato oggi 2 marzo alla manifestazione “People, prima le persone”, organizzata a Milano contro ogni discriminazione. Il corteo è partito da via Palestro, nel centro di Milano, con arrivo in piazza Duomo dove si terrà un “afro street party” guidato dal dj nigeriano Simon Samaki Osagie, venuto appositamente da Londra.

La manifestazione è stata lanciata nello scorso autunno da sei sigle del Terzo settore (Insieme senza Muri, Acli, Sentinelli, Mamme per la pelle, Action Aid, Anpi). Hanno aderito oltre mille associazioni e 700 comuni hanno fatto proprio il messaggio dell’iniziativa.

Tra questi, una ventina sono presenti col loro gonfalone assieme anche a rappresentanti dei centri sociali e collettivi studenteschi.

In testa al corteo uno striscione disegnato dal fumettista Makkox.

“È questa la nostra visione di Italia”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, arrivando alla Marcia. Il tema su cui battere secondo il sindaco “non è solo il governo” o le sue politiche “ma i diversi modelli di società” che si vogliono realizzare, ed in questo momento, ha aggiunto Sala, “ci troviamo ad uno spartiacque”.

L’evento è stato organizzato alla vigilia delle primarie del Pd, dove si confronteranno Zingaretti, Martina e Giachetti.

“Guardo con interesse alle primarie del Pd. Chi vincerà spero si metta a lavorare da domani”, ha detto Sala, a margine della marcia, “Il Pd non per niente morto, come qualcuno dice, ma ha grandi margini miglioramento e di crescita in tante aree del Paese”.

Alla manifestazione “People prima le persone” ha partecipato anche Ornella Vanoni: “Spero che abbia un senso, siamo qui per dire che non siamo razzisti e che una città importante come Milano deve diventare multietnica come Parigi come New York”, ha detto la cantante. “Se la gente sapesse come vivono i migranti nei Paesi da cui provengono non sarebbe razzista”, ha aggiunto.

“C’è un’Italia che si sente meno sicura proprio a causa di misure come il decreto sicurezza, perché aumentano le discriminazioni e vengono ulteriormente affossate le politiche per l’accoglienza e l’inclusione. È un Paese che viene ignorato dalla propaganda di governo, ma esiste e anche oggi a Milano vuole far sentire forte la propria voce”, ha dichiarato Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa.

“Essere qui oggi è un dovere”, aggiunge Magi, “e da questa piazza vogliamo ribadire la necessità di soluzioni di governo diverse, efficaci, legali, umane e rispettose dei diritti di tutti. Soluzioni come quelle che Radicali Italiani, insieme a tante organizzazioni presenti oggi a Milano, ha proposto ad esempio con la legge di iniziativa popolare ‘Ero straniero’ per cambiare la Bossi Fini, che da oltre un anno giace alla Camera con le firme di 90mila cittadini. Discuterla in Parlamento è un obbligo, e sarebbe anche l’occasione per chi nel M5s non è d’accordo con le politiche di Salvini, di trasformare il malcontento in iniziativa politica”, conclude Magi.

“Oggi abbiamo lanciato un messaggio forte e chiaro al mondo della politica ed alle istituzioni, tante bandiere, tante sensibilità si sono unite per richiamare le radici dei nostri valori costituzionali che si nutrono di antirazzismo e antifascismo, si oppongono alle discriminazioni di genere, alla disuguaglianza ed allo sfruttamento”, ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl,  “Dobbiamo aprire una fase nuova in cui sia messa al centro la dignità di ogni persona. Serve collaborazione sociale su obiettivi comuni che si chiamano sviluppo ed integrazione, lotta alla precarietà, contrasto alle violenze sulle donne. Lavoro e politiche sociali devono essere al centro di questa stagione, sono la chiave essenziale per costruire coesione e diritti di cittadinanza”.

L’assessore alle politiche sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino ha annunciato che i partecipanti al corteo sono 200 mila e parla di un “corteo allegro, festoso e tranquillo, di tutti i colori”.

“Da qui si può ricostruire una dignità e una rappresentatività delle forze della sinistra, progressista, non commentando da sopra come va l’Italia, ma tra le persone, ricostruendo un radicamento. Non con gli schemi politici: bisogna intercettare questa voglia di futuro che c’è nel nostro Paese e che è bellissima”, ha detto Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria Pd, arrivando al corteo. “Questo governo non garantisce una vita decente per la nostra comunità, distribuisce tanto odio e tanto rancore, tanta divisione, ma l’Italia non può essere questo”. La necessità, secondo Zingaretti, è di “ritornare con le persone”.

“Questa piazza non è per mandare un messaggio a Salvini ma al Paese”, ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini. “C’è un Paese che chiede di partecipare e di cambiare le politiche economiche. Questo è un governo che fa politiche sbagliate e non sta combattendo le disuguaglianze che ci sono. Cgil, Cisl e Uil ci sono, per un’idea di solidarietà e di lotta alle disuguaglianze sociali. Per cambiare il Paese c’è bisogno di coinvolgere le persone, non si può farlo senza la maggioranza delle persone che lavorano. C’è bisogno di unire e non di dividere”.

“Il Pd unito è indispensabile per battere i seminatori d’odio in questo Paese. Quelli che pensano che si costruisca il futuro dell’Italia sul rancore. Questa piazza ci chiede unità e apertura e noi non dobbiamo assolutamente deluderla”, ha detto il candidato alla segreteria del Partito democratico Maurizio Martina.

Molto critica la Lega, che vede la marcia della tolleranza come uno strumentale attacco al Governo. “Sala e il Pd anziché coi clandestini, dovrebbero essere tolleranti con quei commercianti milanesi e quei lavoratori penalizzati dall’Area B e con tutte quelle famiglie italiane del centro e delle periferie che soffrono e non sanno come andare avanti”, dice il commissario della Lega di Milano, nonché vice capogruppo alla Camera dei Deputati, Fabrizio Cecchetti.

“Mentre ci sono tanti italiani che soffrono e le cui esigenze non vengono ascoltate dall’amministrazione Sala e dal Pd, questi ultimi fanno una marcia per tutelare i clandestini. La marcia non è altro che un attacco al Governo, al ministro Matteo Salvini e alla sua politica che mette in primo piano gli italiani e che lotta contro l’immigrazione clandestina in nome della sicurezza”.

“Mentre loro si ergono a difesa dei migranti, la Lega oggi in tutti i mercati di Milano ha raccolto le firme contro l’Area B voluta da Sala e dal Pd che non fa altro che mettere in difficoltà ambulanti e commercianti e crea disagi a chi a Milano viene per lavorare e non si può permettere un’automobile nuova. La differenza tra noi e loro è questa: noi siamo in piazza a fianco dei milanesi e degli italiani, loro dei clandestini”.

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